Opere e particolari di opere di Enrico Mecozzi nato a San Benedetto del Tronto il 29 Maggio del 1972.

Enrico Mecozzi,libero ricercatore scientifico e storiografo autodidatta, espone le seguenti tesi sulle antiche origini dei popoli del Piceno:

1)Da Silio Italico:....sta in armi lo spietato portabandiera Ascoli.Fondò questa anticamente Pico.......|Ma| UNA VOLTA, COME RIFERISCE LA FAMA, LA TERRA ERA DOMINATA DAI PELASGI DI RE AESIS CHE LASCI0' IL NOME AL FIUME E DA CUI I POPOLI FURONO DETTI ASYLOS":

Da Innocenzo DALL'OSSO:"Non credo dovermi intrattenere a lungo a discutere l'ipotesi dell'origine sabina dei Piceni, fondata sulla vecchia ed ormai sfatata leggenda dell'uccello Pico,l'animale totemico che avrebbe guidato la Primavera Sacra dei Sabini nel Piceno. Tale vieta tradizione non merita più l'onore della critica, non trovando alcun appoggio nei dati archeologici, ed essendo da questi contraddetta. E' assodato invece che i Sabini non seppellivano,ma bruciavano i loro morti. Infatti gli ultimi scavi di Palombara Sabina hanno dato alla luce una necropoli arcaica con l'esclusivo rito della cremazione...........Esclusa la discendenza dei Piceni dai Sabini qualcuno potrebbe rievocare l'altra tradizione dell'affinità dei Piceni con i Sanniti, considerando entrambi i popoli come appartenenti alla stessa etnia sabellica............Ma basta confrontare le tombe picene con quelle a Sud del Tronto per convincersi della inammissibilità di questa ipotesi.Infatti il rito funerario dei due popoli é completamente diverso, giacchè gli scheletri delle tombe sannitiche sono distesi e supini,le fosse per lo più con rinfianchi di ciotoli e con la caratteristica ed immancabile copertura formata da uno strato di grossi ciotoli e di pietrame, cosicchè i luoghi delle antiche necropoli sono comunemente dette Petrare; al contrario nelle tombe picene più caratteristiche lo scheletro é deposto nella nuda fossa, non disteso, ma rannicchiato e senza alcun contorno o copertura di ciottoli......"

2)Nel X secolo A.C. circa, per motivi a noi sconosciuti, tribù della popolazione dei Lelegi, abbandonarono le proprie terre in Anatolia e migrarono per il Mediterraneo fino a raggiungere le coste delle Marche del Centro-Sud e dell'Abruzzo del Centro-Nord. Queste tribù furono guidate nella loro peregrinazione dal mitico Re Aesis.

I Lelegi non erano di stirpe indoeuropea. Sono citati per la prima volta nell'Iliade fra i popoli alleati dei Troiani. Omero attribuisce loro un re, Alte(la cui figlia Laotoe divenne una delle spose di Priamo), ed una capitale,Pedaso, che fu saccheggiata da Achille:essa dovrebbe essere localizzata a Sud della Troade.Inoltre un'altra città importante dei Lelegi era Pedasa, che visse il suo periodo di massimo splendore tra il ventesimo ed il quarto secolo avanti Cristo, e dove spilli di rame e vari reperti databili a circa 3.000 anni or sono furono rinvenuti nel 2004 in una tomba reale. L'antica città di Pedasa si trova nelle vicinanze dell'attuale città di Bodrum in Turchia.

Altra città dei Lelegi era Antandro della Misia.I Lelegi erano un popolo ardito per mare.

3)I Lelegi furono chiamati dai popoli autoctoni della penisola italica con il nome di Piceni perché commerciavano l'ambra. I Lelegi commerciavano anche il bronzo. Si legga il Dall'Osso, che avendo notato il fatto che nelle tombe picene si rinvengono frequentemente oggetti d'ambra, chiamata nei dialetti italici pix-picis, propose la derivazione del vocabolo Picenum dalla radice pix. Come ormai é assodato i Lelegi importavano l'ambra dal Baltico.

4)La lingua dei Lelegi( da adesso scriveremo Piceni) era certamente appartenente alla famiglia delle lingue della cosìdetta civiltà antico -elladica diffuse nell'Egeo e nell'Anatolia, lingue pregreche di cui i resti sono ben conservati in buon numero nel greco classico."Il numero straordinariamente grande di parole che dalle popolazioni precedenti sono passate nel greco lascia intendere quanto forte fosse l'influenza culturale da esse esercitata", dal Berve 'Storia Greca', pagina 28.

Inoltre sempre dal Berve, 'Storia greca ,pagina 23:"Non può esserci alcun dubbio che i resti di una lingua pregreca, conservati in buon numero nel greco classico, appartengono ai portatori della civiltà antico-elladica, la cui estensione coincide con un'esattezza sorprendente con l'area di diffusione di quella lingua. Essi furono più tardi chiamati Pelasgi,Lelegi o Carii, perché quella lingua sopravviveva ancora in tempi storici in Caria e territori limitrofi, ed anche la moderna ricerca linguistica stabilisce un rapporto fra essa e le antiche lingue dell'Asia Minore".

5)La principale divinità adorata dai Piceni era Afrodite anadiomene ed apostrofia. Essi la chiamavano Cupra per il fatto che il suo santuario era quello di Pafo in Cipro.Come scrive Esiodo nella sua Teogonia Afrodite era detta Kupris in quanto sorge dal mare e tocca terra sull'isola di Cipro.La Dea Cupra dei Piceni non era altro che Afrodite. Oltre che essere adorata come divinità dell'Eros era pure adorata come dea della fecondità e della maternità. BISOGNA COMUNQUE RICORDARE SEMPRE CHE ERODOTO SOSTIENE CHE IL PRIMO SANTUARIO DI AFRODITE FU QUELLO DI AFRODITE URANIA AD ASCALONA, SANTUARIO ERETTO DAI FILISTEI. I Lelegi Piceni fecero costruire un grande templio in onore della Dea Cupra nel territorio che oggi pertiene a Massignano, nelle vicinanze dell'odierna Cupramarittima(Si visitino le quattro sostruzioni del templio da me scoperte in contrada Montecantino di Massignano). Infatti a Massignano , in contrada Montecantino , dal terreno emergono quattro sostruzioni da me scoperte nel 2007. Una delle sostruzioni misura ben 17 metri di altezza ed é in gran parte ricoperta dalla terra della frana che interessò la collina nel V secolo dopo Cristo. Questa sostruzioni erano certamente sostruzioni di un grande templio. Per verificarlo ictu oculi basta confrontarle con le sostruzioni simili del templio di Terracina, chiamato un tempo dagli archeologi templio di Giove Anxur, oggi da loro stessi considerato templio di Afrodite. Anche il templio di Terracina sorge nelle vicinanze del mare, su una collina come quella di Montecantino.Le fondazioni del templio di Montecantino furono realizzate dagli Etruschi,abilissimi architetti. Vi era infatti nella vallata del Tesino di Grottammare una comunità etrusca che diede il nome al fiume.Infatti l'antico nome del Tesino era Tuscinus che rimanda alla lingua dell'antica Etruria. Strabone nella sua Geografia scrive:"Di seguito é il santuario di Cupra, fondazione e costruzione degli Etruschi, ma quelli Cupra la chiamano Era".

Gli Etruschi avevano per Era la Dea Uni, che é pur essa dea dell'Eros e contemporaneamente dea della fecondità e della maternità(leggasi materiale sul Santuario Etrusco di Pyrgi e sulla sua celebre lamina).

Il templio della Dea Cupra di Montecantino fu poi restaurato in età imperiale dall'imperatore Adriano. Altra Dea adorata dai Piceni era la Dea Ancaria conosciuta nella mitologia greca come Medea Angizia. Il templio si trovava certamente nell'attuale territorio di Ancarano.Altre divinità erano considerate indubbiamente Urano e Bacco. Era molto venerato Asclepio. Le feste in onore di Bacco si tenevano in Novembre in Ascoli ed erano chiamate Ascolie.I Piceni fondarono nelle Marche del Centro-Sud diverse cittadine, tra queste:Ascoli,Pedaso,Jesi,Nizza,Planina,Novana,Matelica, ,Cupramontana,Esanatoglia, Apiro, Sefro,Potenza Picena,Treia.In Umbria l'antica Plestia, oggi Colfiorito. In Abruzzo Campli.

I PIceni diederò il nome anche a molti fiumi delle Marche del Centro Sud ed al fiume Pescara in Abruzzo((a riprova si consideri che nel Piceno attuale vi é la località di Pescara del Tronto).Diederò il nome al fiume Helvino(oggi torrente Sant'Egidio),al fiume Menocchia,al fiume Aso,al fiume Tenna,al fiume Flosis(oggi Potenza),al fiume Fluxor(oggi Chienti),al Fiume Misco(oggi Musone),al fiume Esino. Al fiume Truentum diederò invece il nome i Liburni presenti con la loro colonia alla foce dello stesso fiume.

In Umbria diederò il nome al fiume Menotre che scorre nell'attuale Colfiorito.

6)Dal popolo degli antichi Lelegi dell'Egeo discendono pure i Filistei.

Le prove di quanto scrivo sono da ravvisarsi nelfatto che tanto i Piceni quanto i Filistei adoravano la stessa Dea, cioé Afrodite;nel fatto che i Filistei hanno fondato una città dal nome Timna nell'attuale Palestina(si legga la Bibbia e quanto riporta su Sansone) mentre i Piceni hanno dato il nome Timna al fiume che oggi viene chiamato Tenna(in latino Tinna) e che scorre nelleMarche del Sud ed hanno dato il nome Tinna ad una contrada che si trova in località di Grottammare;nel fatto che la capitale dei Filistei era la città di Ascalona, mentre quella dei Piceni era Ascoli(la comune radice ASK dei due nomi);nel fatto che entrambi i popoli innalzavano la stele di pietra per compiere un rito sacrificale in onore dei loro dei(in genere si trattava di volatili,ovini e caprini); nel fatto che i Filistei quanto i Piceni facevano uso dei carri da guerra(si confrontino i carri da guerra rinvenuti nelle tombe delle necropoli picene come quelli di Belmonte Piceno con i carri da guerra filistei). Dunque la stessa divinità principale,gli stessi rituali,la stessa lingua,la stessa tecnologia di guerra.

SULLA CITTA' DI NIZZA PICENA

Per quanto riguarda la vaexata quaestio della lapide di Adriano che attesta il restauro del templio della Dea Cupra avvenuto nel 127 dopo Cristo, lapide che oggi si trova nella piccola chiesa di San Martino a Grottammare, si può dire di certo che codesta proviene da Montecantino di Massignano.

Come d'altra parte é ragionevole sostenere che da Montecantino proviene pure il bassorilievo nel quale é scolpita una mitra con pastorale ed in basso uno stemma bendato, sul quale sono riprodotte due conchiglie simili a quelle poste sul pettorale di San Basso.

Come e perché siano state trasportate a Grottammare durante i trascorsi secoli(la lapide é attestata nella chiesa di San Martino a partire dal Quattrocento) é questione di poca rilevanza storica(tenuto conto che i vescovi sin dall'era medioevale erano soliti spostare reperti antichi da una chiesa all'altra della loro diocesi).

Un templio come quello descritto da Strabone non poteva che essere eretto sopra imponenti sostruzioni di un'altezza di almeno 15 metri come quelle da me scoperte.

Le sostruzioni da me scoperte hanno un'altezza di 17 metri, come attestato nella relazione del sopralluogo a Montecantino della Sovrintendenza archeologica della Regione Marche il 30 Maggio 2007. Ed é importante sottolineare come ai piedi di una delle sostruzioni io abbia rinvenuto una stele picena con le inconfondibili lettere greche dell'alfa e del digamma; la stele da me rinvenuta é molto simile al cippo di Novana proveniente dall'area di MonteMisio e scoperto da Carlo Vittori in tempi abbastanza recenti. Il pendaglio della Dea Cupra sempre da me rinvenuto a Montecantino e pubblicato dal professore Luciano Pallottini nel suo libro 'Civiltà Villanoviana ed Etrusca' é certamente da confrontarsi con le rappresentazioni votive della Dea pubblicate da Don Faustino Mostardi e rinvenute in contrada Civita dell'odierna Cupramarittima, rappresentazioni che stanno a testimoniare che quello che ho rinvenuto io può essere solo e soltanto un pendaglio della Afrodite picena. In ultimo abbiamo rinvenuto un ex-votofallico e due piedi in pietra di una statua di un leone debitamente consegnati alla Sovrintendenza per i beni archeologici delle Marche.

E' COMUNQUE IMPORTANTE SOTTOLINEARE CHE TANTO LA CHIESA DI SAN MARTINO QUANTO LA SCOMPARSA CHIESA DI SAN PATERNIANO DI GROTTAMMARE ERANO IN ORIGINE TEMPIETTI DELLA DEA CUPRA COME SE NE TROVANO TANTI DA NUMANA ALL'ABRUZZO DEL CENTRO-NORD, fatto attestato da Silio Italico che scrive".......LITORAE FUMANT ALTARIAE CUPRAE".

Sulla collina di Montecantino,oltre al templio della Dea Cupra, sorgeva anche una città preromana e picena che si chiamava Nizza.La città ed il templio sono al momento e da secoli ricoperte da terra a causa di una frana che io faccio risalire al V secolo avanti Cristo. Proprio in occasione della frana il corpo di San Basso, che era vescovo di Nizza Picena e non ha mai avuto a che fare con la Nizza dei francesi, martirizzato sotto il prefetto Perennio durante il II secolo dopo Cristo, fu traslato presso la Civita di Cupramarittima. Le vestigia di Nizza Picena sono state da me documentate con moltissime fotografie che pubblicherò in futuro su questo sito;inoltre si tenga presente che proprio in località Montecantino si rinvenne una fabbrica di anfore,anfore di forma Dressel6 di età augustea timbrate da Titus Helvius Basila..Non meno importante é che la tradizione orale del territorio delle odierne Cupramarittima e Grottammare hanno sempre riportato dell'esistenza di una città scomparsa chiamata Nizza Picena( si legga il Civalli che nel 1598 scriveva di Marano,altro nome dell'odierna Cupramarittima:"Vogliono alcuni , che qua fosse anticamente la città di Nizza, della quale era vescovo San Basso";ancora oggi ci sono diverse famiglie di Massignano soprannominate 'de Nisce'.Il territorio dell'antica Nizza picena si estendeva sino all'Albula; a riprova di quanto da me esposto ci sono le imponenti costruzioni preromane dette di Fosso di Nizzera in zona Ischia a Grottammare:io reputo fossero costruzioni difensive. In ultimo é importante segnalare che quelle picene erano vere e proprie enclaves nel teritorio delle popolazioni autoctone italiche, popolazioni pretuzie nelle attuali Marche del Sud e nell'Abruzzo del Nord.E' importante poi sottolineare che nell'attuale fermano le popolazioni erano di origini villanoviane.

7)Nello stesso periodo in cui i Lelegi di Re Aesis colonizzavano le Marche del Centro-Sud e l'Abruzzo del Centro-Nord, alcune tribù appartenenti al popolo degli Isauri colonizzavano il Nord delle Marche e davano il nome ai fiumi Isauro e Metauro. L'Isauria era all'epoca una piccola e poco nota regione dell'Asia Minore, confinava ad Est con la Licaonia, a Nord con questa e la Frigia Paroreisos,a Ovest con la Pisidia ed a Sud con la Cilicia.

Soltanto la parte settentrionale, traversata dal fiume TAURO, fu nota in qualche modo agli antichi. Il popolo degli Isauri era ardito per mare.L'Isauria pur essendo un paese assai montuoso produceva un buon vino. Quindi tribù dell'Isauria nel X secolo avanti Cristo circa lasciarono le proprie terre come i Lelegi Piceni, e seguendo le vie del Mare Mediterraneo raggiunsero le terre del Nord delle Marche e le colonizzarono.

Ordunque sappiamo che Isauri e Lelegi provenivano entrambi dalle regioni dell'Anatolia dell'Ovest,avevano lingue se non eguali molto simili(tante radici di parole di entrambe le lingue erano eguali),avevano una comune cultura(la cultura della civiltà chiamata dagli storici antico-elladica). Questi sono i fattori che spinsero gli Isauri ad unirsi alla confederazione delle tribù Lelegie Picene che aveva per capitale Ascoli. Per tale motivo dal X secolo a.C. sino all'avvento dei Galli Senoni il Nord delle Marche faceva parte del territorio che i Romani chiamavano Piceno. Quello che abbiamo scritto sulla lingua dei Piceni vale per la lingua degli Isauri:ENTRAMBE LE LORO LINGUE SI SONO IN BUONA PARTE TRASFUSE NEL GRECO CLASSICO.

8)Abbiamo potuto sulla base di quanto esposto sulle lingue degli Isauri e dei Lelegi Piceni tradurre la stele di Novilara e la stele di Castignano. DI SEGUITO RIPORTIAMO LE NOSTRE TRADUZIONI:

STELE DI NOVILARA

Che tenga duro o Erito dalle 4 lance,

che tu sospinga il vetro di Iartino,

Iolao Isauro donatore

fermamente colpisca con ardore,

che tu sospinga Ilio nel travaglio del combattimento.

Sirio luminosa e splendente riscaldi e sospinga chi prega.

Il grande protettore Nerion Calatne,

figlio di Eilato e guaritore,

getta con ardore agnelli a Bacco per il rito del patto,

Iolao consegna al nobile protettore.

STELE DI CASTIGNANO

DRITTO :La lingua esalti Esilio Papeo, l'ingenerato.

Tu appaghi,tu esaudisci,tu sconvolgi.

ROVESCIO: Che io faccia una buona caccia, che io guarisca il figlio, che io sia ricco di grano, attinga al bosco e riposi.

Considerazioni sulla vallata del fiume Tesino,anticamente chiamato Tuscinus.

Nella vallata del Tesino sorgevano nel periodo medioevale il Monastero di Sant'Angelo ed il Castello di Insula.

E' importante sottolineare che nel 1890 il Porto di Cupramarittima era il più importante porto del Piceno,più di San benedetto del Tronto.

ALCUNE NOTE SULLA NASCITA DELL'IDEA DI NAZIONE ITALIANA.

Grecia capta ferum victorem cepit et artes intulit agreste Latio. Ovidio.

L'Idea che l'Italia potesse addivenire ad una unità etnica, e dunque linguistica e culturale, é nata a Roma nel 123 avanti Cristo. La ebbe per primo Caio Gracco il quale intendeva estendere la cittadinanza romana a tutti gli italici e fu ucciso per questo motivo.Un altro tribuno della plebe la ripropose nel 91 a.C., si chiamava Marco Livio Druso e fu ucciso da un sicario dei senatori dell'urbe.

Docente Mecozzi Enrico, Grottammare 9 Aprile 2023

Considerazioni filosofiche

Affermare che tutti gli eventi che accadono sono casuali equivale ad affermare che nessuno degli eventi che accadono é casuale.

Dire che l'esito di una vicenda dipende dalla fortuna equivale a dire che dipende dal caso. Ma il caso non é probabilistico nè razionalizzabile, quindi non esiste. I tentativi di razionalizzare la casualità fatti dagli uomini sapienti costituiscono un esempio di quanto possa essere ridicola la tracotanza dell'homo sapiens sapiens. Gli eventi sociali sono tutti razionalizzabili e quindi non sono casuali.

Anche il gioco del lotto, cioé i numeri che escono ad ogni estrazione del lotto escono secondo un programma razionale, il problema che affronta il giocatore é che non conosce il programma del computer.

L'uomo sul piano piscofisico é: senso,memoria,immaginazione, desiderio e ragione.

L'uomo é un animale ragionevole, animale sociale,politico, fisico e filosofico-metafisico.

Cinque sono i sensi:gusto,olfatto,tatto,vista,udito.

Il pentagono stellato dei pitagorici ci fornisce una rappresentazione simbolica del quintuplice principio(delle cinque fonti) che costituisce la psiche di ogni individuo.

Inoltre ci suggerisce la misura, l'aurea mediocritas come condizione dell'armonia generale della psiche umana.

Infatti ogni diagonale del pentagono viene suddivisa da un'altra diagonale che la interseca in due parti. L'intera diagonale sta alla parte maggiore come la stessa parte maggiore sta alla minore. In conclusione, la parte maggiore é la cosìdetta sezione aurea del segmento che costituisce la diagonale. Questo fatto geometrico si collega alla teoria delle proporzioni degli antichi Greci.

Il soggetto,l'ego,ha 5 predicati: é persona psicofica,persona giuridica,persona morale,persona filosofica e scientifica.

L'essere é e non può non essere,il nulla é il vuoto assoluto.

L'universo in espansione é soltanto un'ipotesi bizzarra,il bigbang é un'emerita scemenza, l'universo é sicuramente un sistema chiuso ed eterno,gli oggetti fisici non sono nello spazio,bensì spazialmente estesi. In tal modo il concetto di spazio vuoto perde il suo significato. Anche i buchi neri sono un'emerita idiozia. Anche la fisica quantistica é una teoria senza alcun fondamento razionale. Gli acceleratori di particelle servono solo a sprecare risorse e non producono alcuna utilità per il genere umano.Dio non gioca a dadi.

Cinque sono le vie regie della conoscenza umana:dall'osservazione procedono l'induzione e l'ipotesi da verificare con l'esperimento,la deduzione logica che procede dalla non contraddittorietà delle asserzioni, l'introspezione da cui procedono le conoscenze della psicologia,l'immaginazione produttiva come quella degli esperimenti ideali che immaginava Albert Einstein.

Per armonia prestabilita intendiamo la corrispondenza degli eventi spazio-temporali a delle leggi che si possano esprimere con il linguaggio matematico(con formule matematiche). Eventi,singolarità o fenomeni di medio e lungo periodo possono essere descritti con formule matematiche sulla base del principio di causalità(causa-effetto).

Le virtù principali dell'uomo sono 5:pazienza,temperanza, generosità,giustizia e prudenza.

Le cinque vie della corresponsione d'amorosi sensi fra l'uomo e la donna sono:il bacio,la suzione del seno e della vagina,la fellatio ed il rapporto anale, come si può dedurre dalla visione dei films pornografici legali.

A livello dei grandi numeri vi é coincidenza fra probabilità e frequenza di un evento.

La frequenza di un evento a livello dei grandi numeri coincide con la necessità dell'evento.

Quattro sono le dimensioni dello spazio:ogni oggetto presenta una sua altezza,una sua larghezza,una sua superfice ed un suo peso.

La morte termica dell'universo é impossibile,mentre é inevitabile la morte termica del sistema solare.

Cinque sono gli elementi più abbondanti dell'universo:l'elio,il carbonio,l'idrogeno,l'ossigeno e l'azoto.

Cinque sono gli elementi indispensabili alla formazione dei quattro grandi gruppi di sostanze organiche indispensabili per gli esseri viventi:il carbonio,l'idrogeno,l'ossigeno, l'azoto ed il fosforo. I quattro gruppi di sostanze sono gli zuccheri(glucidi),i grassi(lipidi),le proteine(protidi) e gli acidi nucleici.

VIS MEDICATRIX NATURAE=le malattie vengono guarite dalle forze naturali del corpo. Ippocrate. La cellula (unità costitutiva dei nostri tessuti) per vivere deve respirare,nutrirsi e sbarazzarsi dei suoi prodotti di rifiuto. Questo compito e affidato al sangue che ,attraverso i capillari, arriva ad ogni cellula. I capillari di un uomo medio coprono una lunghezza di centomila chilometri, circa due volte e mezzo il giro dell'equatore.La loro superficie filtrante é di circa 6.300 metri quadrati.L'uomo si presenta con una superficie di duecento ettari,irrorata e vivificata da centomila chilometri di capillari. Salmanoff.

Giovanni Keplero diceva :"Dio geometrizza sempre" e diceva "Tutto é in armonia con tutto".Keplero era convinto che se il sistema eliocentrico copernicano era esatto doveva nascondere una moltitudine di regolarità e simmetrie. Ad esempio il numero dei pianeti,sei,compresa la Terra, doveva obbedire ad una ragione che sarebbe stato possibile svelare. Keplero pensò di averla trovata: sei sono i pianeti(Mercurio,Venere, Terra, Marte,Giove ,Saturno),pertanto cinque sono gli spazi planetari e possono esserci solo cinque poliedri regolari:tetraedro,cubo,icosaedro,ottaedro e dodecaedro.

Tutto l'insieme sarebbe racchiuso in una sfera.

Le tre leggi di Keplero:

1) i pianeti descrivono intorno al Sole orbite ellittiche in cui il Sole occupa uno dei due fuochi;

2)le aree descritte dal raggio vettore, cioè dalla linea che unisce il pianeta con il Sole,sono proporzionali ai tempi impiegati a descriverle;

3)i quadrati dei tempi impiegati dai pianeti a descrivere le loro orbite sono proporzionali ai cubi dei semiassi maggiori delle ellissi.

Il teorema di Tolomeo.

Il teorema di Tolomeo afferma che in un qualsiasi quadrilatero inscritto in un cerchio il prodotto delle due diagonali é uguale alla somma dei prodotti dei lati opposti:con le lettere possiamo esprimerlo nella forma ac+bd=d1xd2.

La materia oscura ed i buchi neri sono un'emerita scemenza. si tratta di frutti della fantasia di molti astrofisici per loro stessa ammissione. Dobbiamo risvegliare le coscienze rispetto al fatto che le scienze teoretiche da Albert Einstein ad oggi non hanno realizzato alcun progresso conoscitivo. Siamo di fronte a migliaia di spacciatori di bizzarre teorie che non hanno alcun fondamento nè nell'osservazione nè nell'esperimento. Questo fenomeno di degenerazione culturale é un fenomeno mondiale. Tutti hanno potuto osservare la degenerazione scientifica che viviamo nel campo della medicina con quello che é accaduto nel periodo della presunta pandemia del Covid19.

Esiste la possibilità che la vita sia giunta sulla terra da un altro pianeta.Questa teoria conosciuta come panspermia(dal greco "pan"tutto e "sperma"seme) strizza l'occhio alla fantascienza,anche se veniva già difesa da Anassagora nel V secolo a.C..Più recentemente continuano ad esserci scienziati che la sostengono molto seriamente, come il fisico e chimico svedese Svante Arrhenius,il fisico britannico Hoyle e Francis Crick(il co-scopritore della doppia elica del DNA nel 1953),tra gli altri;Crick giustificò la sua proposta a partire dalle enormi difficoltà che presenterebbe un'origine terrestre della vita, per la quale ci sarebbe stato poco tempo;gli sembrava più probabile che in qualche altro luogo della nostra galassia fosse nata una civilizzazione avanzata che ,intenzionalmente avesse propagato la vita ovunque. Questa teoria é conosciuta come panspermia guidata, cosa che oggi, abbiamo cominciato a fare.Le teorie della panspermia oggi sono tornate in voga in seguito alla scoperta di possibili fossili in un meteorite di origine marziana.

Gli Stoici e le persone di buon senso sanno che le ,basi della conoscenza umana stanno nell'esperienza sensibile,ma sanno pure che il nostro cervello non si limita a subire il dato acquisito attraverso i sensi,bensì é in grado di assentire o meno alla corrispondenza con la realtà di quanto percepito.Infatti si pensi al bastone che in mezzo all'acqua sembra spezzato e che in realtà é dritto:tutti sappiamo che si tratta di un effetto ottico ed attraverso il tatto apprendiamo che il bastone che ci appare spezzato in realtà é dritto,ma ciò avviene perchè il fatto di percepire visivamente il bastone spezzato appare a noi singolare,e quindi il nostro cervello controlla il dato sensibile ed attraverso il tatto accerta di conseguenza la veridicità o falsità della percezione.

"Così,quando riguardiamo il sole,lo percepiamo distante da noi duecento piedi;il quale errore non consiste in questa sola percezione,ma nel fattoche mentre noi lo percepiamo,ignoriamo la sua vera distanza e la causa di questa percezione. E sebbene,di poi,riconosciamo che il sole é distante da noi più di 600 diametri della terra,nondimeno sempre ce lo percepiremo vicino."

Benedetto Spinoza.

Stoici,Lenin,Galileo,Spinoza,Einstein, Popper:realismo.

Fuori,lassù,c'era questo immenso mondo,che esiste indipendentemente da noi esseri umani e che ci sta di fronte come un grande eterno enigma,accessibile solo in parte alla nostra osservazione ed al nostro pensiero.La contemplazione di questo mondo mi attirò come una liberazione.........

Albert Einstein.

"La teoria della verità come corrispondenza fra un'asserzione ed i fatti cui si riferisce fa la distinzione ,che é una distinzione realistica,fra la teoria ed i fatti che la teoria descrive, e fa sì che sia possibile dire che una teoria sia vera o falsa. Ci permette di parlare di una realtà diversa dalla teoria. Questa é la cosa principale;é il punto fondamentale per il realista. Il realista vuole avere sia una teoria sia una realtà o i fatti(non chiamatela realtà,se non vi piace,chiamatela solo i "fatti")che sono diversi dalla teoria intorno a questi fatti, e che egli può in un modo od in un altro confrontare con i fatti,per trovare se corrisponde o meno ad essi"(Conoscenza oggettiva).

Karl Raimund Popper.

Se é data,occorre un concetto per questa realtà obiettiva che é stato elaborato da molto,moltissimo tempo,é il concetto di materia. La materia é una categoria filosofica che serve a designare la realtà obiettiva che é data all'uomo dalle sue sensazioni,che é copiata, fotografata, riflessa dalle nostre sensazioni,ma esiste indipendentemente da esse.

Lenin.

"La filosofia é scritta in questo grandissimo libro che continuamentre ci sta aperto davanti agli occhi(io dico l'universo),ma non si può intendere se prima non si impara a intendere la lingua, e conoscere i caratteri nei quali é scritto. Egli é scritto in lingua matematica".

Per Galileo non aveva alcun senso pensare che la teoria che meglio s'adeguava ai fatti fosse quella che si doveva considerare falsa. Per questo difese la sua posizione realista rispetto al copernicanesimo non solo come mera ipotesi.

Galileo Galilei.

Il realismo degli Stoici.

Sappi vedere le cose come realmente sono,distinguendo materia,causa e connessione.

Marco Aurelio.

Il realismo di Spinoza.

Tutti debbono ammettere che nulla può essere concepito senza Dio. Poichè é universalmente riconosciuto che Dio é l'unica cosa delle cose tutte,sia della loro essenza che della loro esistenza............L'emento primo che costituisce l'essere attuale della mente umana non é altro che l'idea di una cosa singolare esistente in atto. Per realtà e perfezione intendo la stessa cosa.Intendo per idea adeguata quella che considerata in sè,senza relazione all'obietto,possiede tutte le proprietà,o le note intrinsiche dell'idea vera.Chiarimento_Dico intrinseche,per escludere la nota che é estrinseca,cioè la corrispondenza dell'idea con l'obietto ideato.

Sul piano calcistico tifiamo le squadre marchigiane, specialmente la Samb,l'Ascoli,la Fermana e l'Ancona.

Inoltre simpatizziamo per il Perugia.

Ci piace la Lazio di Sarri e ci piace ricordare che il deputato di Grottammare Alceo Speranza,giolittiano di sinistra ne fu dirigente all'inizio del secolo scorso.

Considerazioni sul Decameron di Boccaccio.

Con la prima novella del Decameron affronta con una certa irriverenza la questione religiosa,tema sotterraneo dell'intera opera.Centro della polemica non é certamente la fede, che non viene mai messa in discussione,ma il clero, accusato di corruzione,malvagità ed ipocrisia.

Il clero viene rappresentato in maniera grottesca, con storie di frati e suore che si abbandonano agli istinti sessuali,facendo leva sulla presunta dignità della propria carica ecclesiastica(é quella che lo scrittore definisce"la malvagia ipocrisia dei religiosi"). Allo stesso modo viene ridicolizzato un intero sistema di ingannevole persuasione, fondato sulla superstizione popolare che antepone il culto delle reliquie,le facili e false beatificazioni ed i miracoli ad una seria e consapevole professione di fede.

Nulla se dicit mulier mea nubere malle

quam mihi,non si se Iupiter ipse petat.

Dicit:sed mulier cupido quod dicit amanti,

in vento et rapida scribere oportet aqua.

Catullo,LXX Epigramma in distici elegiaci.

Giustizia non é altro ,

a mio vedere,

Che a ciascuno tribuendo sua ragione

con il fermo e perpetuo volere.

Giusto é quegli che vive onestamente,

E non offende altrui nè fa lesione.

A ciascun dà su merto puramente.

E questi porta del trionfo olive,

E nell'eterna pace sempre vive.

Francesco Stabili, detto Cecco d'Ascoli.

Basilio Censori disse che il Crespi era il "più competente interprete moderno di Cecco". Aggiunse però che era molto utile per la particolare angolazione, e perché nessuno dei futuri editori e commentatori dell'Acerba ne avrebbero potuto fare a meno,il successivo lavoro di Hiram Peri che sotto lo pseudonimo di Pflaum,pubblicò su Archivium Romanicum,volume XXXIII,numero2-3,1939. Lo studioso ebreo tedesco utilizzò una fonte trascurata da tutti gli editori, cioé l'antico commento in latino,sicuramente "coevo ai primi manoscritti" esistenti del poema, di cui esiste una versione italiana a stampa del 1501:addirittura lascia capire tra le righe che il commento sarebbe dovuto allo stesso Cecco. Del resto ,questo asserisce un codice dell'Ambrosiana("Explicit glose magistri Cechi Dascullo) e come può fare sospettare che il commento latino riguardi,praticamente, soltanto il primo libro e che ambedue,poema in volgare ascolano e commento latino con trasposizione in prosa di esso,sono incompiuti.

Dalla Premessa del dottor Marco Scatasta all'edizione dell'Acerba di Achille Crespi del 1989,Grafiche Cesari.

Il Filocolo di Boccaccio.

Con il Filocolo Boccaccio mette mano a una materia narrativa complessa e stratificata:é una sorta di romanzo,nato sulla scorta di una storia di origine popolare molto diffusa che ha come protagonisti due giovani innamorati,Florio e Biancifiore. La diffusione di questo racconto era legata a un cantare in volgare italiano,intitolato Florio e Biancifiore. Ma a tutt'oggi si conosce, prima della redazione del Filocolo,solo l'esistenza di un poemetto in francese dal titolo Conte de Floire et Blancheflore(Racconto di di Florio e Biancifiore). E' lo stesso Boccaccio a rivelare di avere rielaborato una storia già molto conosciuta,per accontentare la richiesta di Fiammetta,la donna amata dallo scrittore,dietro il cui nome alcuni studiosi hanno creduto di potere riconoscere la figlia naturale del re Roberto d'Angiò,di nome Maria,come indicato da Boccaccio. Il Filocolo é la storia di un amore contrastato:Florio,figlio del re di Spagna e Biancifiore crescono insieme,dopo che la fanciulla,rimasta orfana, viene allevata alla corte del re. Le nobili origini della fanciulla restano però sconosciute,ragione per cui i genitori,scoperto l'amore tra i due,decidono di separarli:in assenza di informazioni,infatti,Biancifiore viene considerata di rango inferiore. Dalle peripezie che nasceranno da questa forzata separazione e dalla ricerca di un felice ricongiungimento,Florio assumerà il nome di Filocolo,cui Boccaccio nella sua imperfetta conoscenza del greco(che in Italia non era più tramandato né studiato dallo scisma dell'impero romano),dava il significato di "fatica d'amore".

Nel Filocolo il tema amoroso si intreccia con quello epico dell'avventura e delle battaglie per conquistare l'amata,che resta tuttavia minoritario. Ricorrono le descrizioni di un Oriente meraviglioso e pieno di ricchezze e sono frequenti i riferimenti alla presenza di congegni magici e faticosi ostacoli da superare,in una continua ripresa dell'apparato favoloso dei romanzi francesi(che tornerà più tardi in Pulci e Boiardo). Il lungo viaggio attraverso il Mediterraneo che Filocolo compie nell'affannosa ricerca dell'amata lo conduce conduce a fare esperienza della vita degli uomini.

Anche per questo motivo le riflessioni sull'amore,sulla passione,sulla fedeltà,disseminate nel corso del romanzo propongono una rielaborazione del modello di comportamento dell'amor cortese,che risale al Trattato di Andrea Cappellano,filtrato attraverso la nuova realtà quotidiana.

A questo proposito bisogna ricordare un episodio che interrompe il flusso delle avventure di Florio-Filocolo, aprendo una digressione, in cui l'azione viene sospesa per lasciare spazio alla riflessione sui temi amorosi. Florio,mentre é alla ricerca dell'amata,si imbatte in una brigata di nobili, con il quale partecipa al gioco di intrattenimento tipico della società cortese:il gioco delle "questioni di amore", diretto da una fanciulla affascinante,di nome Fiammetta. L'amore é al centro di una discussione teorica, secondo uno schema narrativo che prelude alla "cornice" del Decameron. Fiammetta, in particolare, distingue "tre maniere d'amore":l'amore onesto(che si realizza nel matrimonio),l'amore per diletto(che coincide con l'ideologia dell'amore cortese) e l'amore per utilità.

Quest'ultimo viene biasimato da Fiammetta, perché

fondato su motivi di interesse economico

.L'amore per diletto,di ispirazione cortese, si contrappone a quello "onesto", virtuoso e cristiano; viene così delineata così dalla brigata quell'antitesi fra un'autentica dimensione erotica,legata alle passioni terrene, e la visione cristiana dell'amore,cui Boccaccio più tardi nel Decameron darà una soluzione del tutto originale.

La novità della Commedia delle ninfe fiorentine.

Con la Commedia delle ninfe fiorentine(o secondo l'intitolazione quattrocentesca Ninfale d'Ameto 1339-41) Boccaccio elabora un metrico e letterario ancora diverso:il prosimetro,uno scritto che alterna prosa e poesia(terzine di endecasillabi). Nella struttura la Commedia richiama il quarto libro del Filocolo e prelude ancora una volta al Decamerone:una cornice di tipo pastorale racchiude una serie di novelle. La cornice racconta la storia di un pastore di nome Ameto che vive nei boschi in un'immaginaria e meravigliosa Etruria(tra l'Arno ed il Mugnone),dove incontra una schiera di ninfe,seguaci di Venere. Ameto si innamora della ninfa Lia,la quale stabilisce di affrontare il tema amoroso sotto forma di racconto. Così le altre ninfe narrano a turno le storie dei loro amori(le novelle), attraverso le quali Ameto vive una sorta di trasformazione interiore. Difatti l'amore é fin dal proemio dell'opera al centro della narrazione:l'amore secondo Boccaccio"purga di negligenza,di durezza, di viltà, e d'avarizia li cuori dei suoi seguaci", rendendoli "esperti,magnanimi e liberali e d'ogni piacevolezza dipinti". Così Ameto,ascoltando le storie amorose delle ninfe e contemplando la loro grazia sotto il reggimento di Venere, ne esce purificato.

L'impianto allegorico di questo prosimetro é chiaro:Ameto é il simbolo dell'uomo rozzo ed incolto che grazie al dialogo con l'universo femminile migliora se stesso. La Commedia delle ninfe fiorentine,inoltre, presenta alcune novità rispetto alla tradizione come l'inedità ambientazione dell'incontro delle ninfe in un contesto mondano e borghese ed una maggiore attenzione al coinvolgimento erotico. A questo proposito lo studioso Carlo Muscetta ha rivelato un "gusto goticheggiante" nel complesso insieme di "sottigliezze intellettuali e di sensuali piaceri,ma nelle forme autunnali di una borghesia già avviata al declino". Nel rilievo che questi aspetti assumono si inverte "quel rapporto che in Dante(si pensi al canto di San Francesco) era stato di rigorosa subordinazione della carne allo spirito.

Dell'amore,ossia della vita attiva naturale.

Dal terzo ciel si muove tal virtute,

Che fa due corpi una cosa animata

Sentendo pene di dolci ferute.

Conformità dei stelle muove affetto,

trasforma l'alma nella cosa amata

Non variando l'esser del soggetto,

Questa virtute é con l'anima unita

Nel suo creare, come Sole e luce,

Chè fu in un tempo lor forma finita,

Lascia il dolore degli acerbi

Poi che in disio l'alma si conduce

Donna mirando con gli effetti adorni.

Il terzo aspetto, dico, nel sestile

S'é permutando la Luna con il Sole,

O anche l'oriente s'é simile,

Ciascun amore nasce per natura,

Insieme l'alme per virtù raccole

E più e men, secondo lor figura.

Amor non fu giammai nostro volere,

ma viene per naturale conformitate

Che nasce in noi per subito vedere.

Gli occhi umani sono calamite

Che attirano di nostra umanitate

Lo spirto col piacer,come vedite.

Amor é passion di gentil core

Che vien dalla virtù del terzo cielo

Che nel creare la forma al suo splendore.

Errando scrisse Guido Cavalcanti:

"Non so perchè si mosse e per qual zelo."

Qui ben mi spiegho lo tacere di Danti.

Io son dal terzo cielo trasformato

In questa donna,ch'io non so chi fui,

per cui mi sento ogn'ora più beato.

Da lei prese forma lo mio intelletto

Mostrandomi salute gli occhi suoi,

Mirando la virtù nel suo cospetto,

Dunque io son ella;e se da me si sgombra,

Allor di morte sentir degggio l'ombra.

Francesco Stabili,detto Cecco d'Ascoli.

Desio dell'amata.

Amor pepetuarsi d'amor,

corresponsione d'amorosi sensi,

complicità d'un sorriso,

carezze e baci alle guance,

e per tanta beltade

empita d'eros la psiche

fece tanta caritade.

Enrico Mecozzi,Luglio 2023

I paradossi della fisica che provano l'esistenza di due miracoli permanenti.

Primo paradosso.

Se si riempiono tre bacinelle di diversa grandezza con quantità d'acqua di peso diverso ,che però raggiunge in tutte tre la stessa altezza,si potrà verificare che alla base la pressione a cui sono sottoposte le bacinelle é la stessa.

Quindi abbiamo diverse quantità d'acqua che esercitano però la stessa pressione sulla terra. Si tratta di un paradosso della fisica che dimostra i limiti della ragione umana, di una sorta di miracolo permanente.

Se la materia é infinitamente divisibile, raggiungere il nulla dividendo una porzione di materia, é possibile o impossibile?

Le esistenze umane possono essere solo pentadimensionali:esistenze tragiche,esistenze felici,esistenze drammatiche, esistenze melodrammatiche,esistenze folli.

Ritornando sull'Acerba di Cecco d'Ascoli.

Confrontando l'edizione dell'Acerba del Crespi del 1927 e l'edizione detta del Codice Eugubino del 1376 ci siamo potuti accorgere che tanto il Canto sulla lussuria ,con l'invettiva verso i bolognesi, quanto la famigerata invettiva contro la donna del Capitolo XI sono stati certamente manipolati,interpolati, ricchi di aggiunte e ritagli.

Si consideri che gli ultimi capitoli dell'Acerba furono scritti in carcere, dal 17Luglio al 15 Settembre 1327.

Se corrisponde al vero quanto sostenuto dal Crespi rispetto alla dottrina dell'amore di ,Francesco Stabili,cioè che si trattava di una dottrina conforme agli insegnamenti di Platone, Aristotele e del dolce stil novo, allora per quale motivo troviamo queste deformazioni e questi travisamenti del messaggio di Messer Cecco?

Evidentemente all'Inquisizione conveniva far passare Cecco d'Ascoli per uno che aveva cercato di assecondare la sessuofobia e la misoginia della Chiesa dell'epoca,cioé per uno che aveva tentato in exstremis di salvarsi dal rogo ed aveva rinnegato gli splendidi versi sull'amore e sulla vita attiva naturale da lui magistralmente scritti nel Libro III.

Dal Capitolo XII dell'Acerba di Francesco Stabili.

4361 Però che conoscenza d'intelletto

Conduce l'uomo per li dritti trami

Onde consegue il glorioso effetto.

Questa sia specchio della tua speranza,

per qual tu vederai li santi rami

Che sopra tutti i ciel ciascuno avanza.

Francesco Stabili.

I valori della diversità.

Alessandro Manzoni nel "Fermo e Lucia" rivendicava la volontà di "farsi conoscere come lombardo";ma in seguito,riscrivendo il romanzo e titolandolo i "Promessi sposi",sposò la tesi del Bembo, di una lingua comune per tutti gli italiani. Il Bembo l'aveva teorizzata nelle "Prose della volgar lingua" del 1525, sostenendo la bontà di un idioma comune ed additando come modelli il Boccaccio ed il Petrarca per la poesia. Come si sa Manzoni riprese la linea della lingua unitaria, confrontandosi col toscano. L'italiano é dunque lingua letteraria per tutti da almeno quattro secoli, ed anche gli scienziati, fedeli al latino,la scelsero coraggiosamente, come fece Galileo con il "Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo" del 1632, dopo avere scritto, pure in volgare, le "Lettere copernicane" circa venti anni prima. L'unità del nostro popolo, territoriale e linguistica, s'é costruita nel tempo con tanti atti di buona volontà e di scelte coraggiose. Ricordiamo che Cavour, abituato a parlare francese, imparò così bene l'italiano da parlarlo con "rara precisione e chiarezza", come dice un suo biografo. L'Italia é divisa in regioni che presentano valori differenti e ne sono orgogliose;anzi vogliono sempre di più che le istituzioni locali abbiano autonomia e competenza sul terrritorio. Un buon sistema democratico ha radici stabili in tutte le sue componenti ed é forte al centro se lo é anche in periferia. Sono trascorsi parecchi decenni e l'Italia procede nel suo cammino attraverso spinte centrifughe ed impennate d'orgoglio unitario. E' la norma di tutte le storie, di tutti i popoli. Ed é importante conoscere a fondo tutti i valori, siano espressi dalle diversità,siano espressi dalla volontà unitaria. Il nostro Paese non ha le vastità territoriali di alcuni altri, come quelli americani,ma ha altrettante varietà ambientali,dai monti ai mari. Pochi Paesi posseggono, come l'Italia, beni ambientali così diversi: le colline del Monferrato e quelle toscane; i laghi tra Piemonte,Lombardia e Veneto, scavati tra antiche morene, e quelli tra Toscana e Lazio nati entro crateri vulcanici;le Alpi, coi parchi,dal Gran Paradiso allo Stelvio; le coste e le isole. Pochi Paesi del mondo godono di tanta ricchezza, perché vi sono di certo spiagge meravigliose nei mari lontani ed isole stupende, ma é difficile pensare ad analoghe meraviglie, quando ci si muove nell'Adriatico e dietro le coste ci si trova a Ravenna o a Venezia, o in mille località tutte ricche di monumenti ed opere d'arte. Certo vi sono isole del mondo belle quanto Capri, ma dietro le spalle di quest'isola stupenda, c'é Napoli coi suoi musei e le sue chiese, c'é Napoli coi suoi musei e le sue Chiese, c'é Pompei,c'é Ercolano, c'é il Vesuvio, dove Goethe volle salire,arrivato a Napoli il 25 Febbraio del 1787, alla locanda del Signor Moriconi al largo del Castello, che era, come informa Benedetto Croce, là dove ora c'é la Galleria Umberto I. E' difficile calcolare il numero delle nostre opere d'arte e chi disse che più della metà di quelle dell'intero pianeta sono presso di noi, disse qualcosa di impossibil certificazione, ma certo non inverosimile. L'arte italiana ha tante componenti e tante radici, ed anche tanti segni comuni, da Giovanni Bellini veneziano, a Raffaello Sanzio marchigiano, ad Antonello da Messina. Ed i sommi come Leonardo o Michelangelo, come possiamo qualificarli? Toscani,romani,milanesi? Non sarebbe assolutamente pensabile, perché appartengono al mondo intero ed a quell'apporto di civiltà universale che l'Italia ha dato all'umanità. Ogni nostra opera, ogni nostro intervento, tutto ciò che facciamo, con dedizione e con gioia,ha un unico scopo: quello di valorizzare il nostro paese al cospetto del mondo intero, che é sempre sollecitato a visitare le bellezze che nessuna altra area geografica contiene in eguale densità e misura. Siamo dunque coerenti a sostenere ancora una volta i valori dell'unità nazionale, pur nelle sue straordinarie differenziazioni. Veniamo da un periodo storico ancor poco consolidato ed é perciò naturale che le vicende che si sono susseguite possano talvolta averlo incrinato.Ma é difficile per noi pensare qualcosa di diverso dalla patria italiana che va dalle Alpi alla Sicilia."L'Italia vuole essere nazione una- scriveva Giuseppe Mazzini nel 1850- non d'unità napoleonica, non d'esagerato concentramento amministrativo che cancelli a beneficio d'una metropoli e d'un governo la libertà delle membra; ma d'unità di patto....d'unità politica armonizzata con l'esistenza di regioni,circoscritte da caratteristiche locali e tradizionali e di grandi e forti comuni...". Nel 1800,cinquant'anni prima, il meno noto Francesco Lomonaco scriveva:"L'Italia, non essendo divisa né per mezzo di grossi fiumi né di gran montagne.......sembra che dalla natura sia destinata a formare una sola potenza. I suoi abitanti che parlano la stessa lingua, che hanno la medesima tinta di passioni e di carattere, che godono di un ugual germe di sviluppo morale e di fisica nergia, che non sono separati né da interessi né da opinioni religiose,sono fatti per essere membri della stessa famiglia. Lomonaco era nato a Montalbano,in Lucania nel 1772 e Mazzini a Genova, in Liguria,nel 1805. Lo scritto citato,di Mazzini,é di un anno dopo l'infelice tentativo della repubblica romana e quello di Lomonaco é di un anno dopo il disastroso tentativo della repubblica napoletana. La nostra storia, da duecento anni, é la storia di grandi sogni e di grandi fallimenti. Sarebbe perciò colpevole se oggi ci limitassimo ad inveire contro chi vuole disgregare ciò che faticosamente s'è aggregato,senza scavare dentro tutte le cause delle spinte separatiste. Il frazionamento permetteva, allora, permetteva agli stranieri armati di spadroneggiare su tutta la penisola;l'unità, oggi, ha permesso ai politici ed ai burocrati corruzioni ed eccessi di potere al Nord ed al Sud. Le scorribande dei barbari non si sono interrotte mai.

La spinta all'unità ebbe motivazioni pratiche e morali, e circostanze favorevoli la resero possibile in tempi,forse, troppo, rapidi. La spinta alla separazione ha motivazioni certamente egoistiche,ma corroborate da facili e diffuse denunce di malgoverno centrale. Vi sono due fenomeni di secessione:l'uno territoriale e l'altro morale.

Giancarlo Lunati.

Einstein

Il moto é relativo? Dopo una prima riflessione potreste sentirvi portati a rispondere:"Certo che lo é". Immaginiamo un treno che si muova verso nord con una velocità di 60 chilometri all'ora. Sul treno un uomo cammina verso sud alla velocità di 3 km all'ora. In quale direzione si muove quest'uomo ed a quale velocità?Appare subito chiaro che non si può rispondere a questa domanda senza scegliere un sistema di riferimento. Rispetto al treno,l'uomo si muove verso sud alla velocità di 3 chilometri orari. Rispetto al suolo,si muove verso nord alla velocità di 60 meno tre,cioè 57 chilometri all'ora. Possiamo dire che la velocità relativa al suolo di quest'uomo é la sua velocità vera,assoluta?No,perché ci sono altri e più grandi sistemi di riferimento.

La stessa terra é in movimento:ruota su se stessa e per di più gira attorno al Sole. Il Sole, con tutti i suoi pianeti, viaggia attraverso la Galassia. La Galassia ruota e si muove rispetto alle altre Galassie.Le Galassie,a loro volta, formano ammassi galattici che si muovono gli uni rispetto agli altri. E nessuno sa fino a che punto possiamo portare avanti questa catena di movimenti. Non c'é alcun mezzo evidente di stabilire il moto assoluto di una cosa;cioé, non c'é un definitivo sistema fisso di riferimento rispetto al quale si possano misurare tutti i movimenti. Moto e quiete, come grande e piccolo,lento e veloce,su e giù,destra e sinistra, sembrano essere del tutto relativi. Non c'é altra maniera di misurare il moto di un corpo che confrontandolo col moto di qualche altro corpo. Ahimé,non é così semplice! Se fosse tutto qui,Einstein non avrebbe avuto bisogno di sviluppare la sua teoria della relatività. Ai fisici sarebbe stata nota da sempre! Ecco perché la cosa non é tanto semplice: ci sono,in apparenza, due metodi semplicissimi per scoprire il moto assoluto. L'uno si serve della velocità della luce;l'altro di vari effetti di inerzia che si verificano quando un corpo in movimento modifica la propria traiettoria o la propria velocità. La teoria della relatività ristretta di Einstein riguarda il primo di questi metodi, e la sua teoria della relatività generale generale ha a che fare col secondo. Noi ci occupiamo solo della relatività ristretta.

Nel 1905, quando pubblicò il suo famoso studio su quella che poi divenne nota come la teoria della relatività ristretta,Albert Einstein, era un giovane sposo ventiseienne,impiegato come tecnico presso l'Ufficio Brevetti Svizzero. La sua carriera di studente di fisica all'Istituto Politecnico di Zurigo,non era stata sensazionale.

Einstein aveva preferito leggere, pensare e sognare per conto proprio,piuttosto che imbottirsi la testa di cose non essenziali al solo scopo di prendere bei voti agli esami. Provò ad insegnare fisica,ma era un insegnante maldestro e perse diversi posti.C'é un altro lato di questa storia. Fin da quando era un ragazzetto Einstein aveva riflettuto profondamente sulle leggi fondamentali della natura. Le due più grandi "meraviglie" della sua infanzia,egli ricordava più tardi, furono: una bussola che il padre gli aveva mostrato quando aveva quattro o cinque anni, e un libro di geometria euclidea che aveva letto a dodici anni.

Queste due "meraviglie" potrebbero simboleggiare l'intera vita di lavoro di Einstein:la bussola come simbolo della geometria fisica, la struttura di quel "grande mondo" al di fuori di noi, su cui non esiste per noi certezza assoluta;il libro come simbolo della geometria pura,una struttura assolutamente certa ma indipendente dal mondo reale. Mentre lavorava all'Ufficio Brevetti Svizzero, Einstein leggeva e rifletteva su ogni sorta di problemi imbarazzanti che avessero a che fare con la luce ed il moto. La sua teoria particolare fu un brillante tentativo di spiegare una grande quantità di esperienze incomprensibili,inclusa quella di Michelson-Morley,la più sorprendente e nota fra tutte. E' importante rendersi conto come molti altri esperimenti avevano creato uno stato assai insoddisfacente circa la teoria sui fenomeni elettromagnetici. Anche se l'esperimento Michelson-Morley non avesse mai avuto luogo,la teoria della relatività ristretta sarebbe stata formulata egualmente. Naturalmente,se Michelson e Morley avessero trovato un vento d'etere,la teoria ristretta sarebbe stata scartata a priori.Ma il risultato negativo della loro prova fu soltanto uno degli elementi che condussero Einstein alla sua teoria.

Einstein, sulle orme di Ernst Mach arrivò ad una conclusione ardita. Il motivo per cui Michelson e Morley non avevano scoperto un vento d'etere,asserì Einstein, é semplice:il vento d'etere non esiste. Einstein non negava l'etere:precisava soltanto che se l'etere esiste, non é utile nella misurazione del moto uniforme. La fisica classica-la fisica di Isaac Newton- ha dimostrato che se ci troviamo su un corpo che si muove di moto rettilineo uniforme,ad esempio il vagone di un treno completamente chiuso in modo che non si possa vedere scorrere il paesaggio, non esiste alcun mezzo meccanico per accertare il nostro stato di moto. Se lanciamo in aria verticalmente una palla,essa torna giù verticalmente, nel treno in moto, proprio come se fosse fermo. Se un osservatore situato a terra, fuori del vagone in movimento,potesse vedere attraverso le pareti del vagone, vedrebbe la traiettoria della palla come una curva.E' una fortuna che gli oggetti si comportino così,altrimenti non si riuscirebbe davvero a giocare né al tennis né al baseball. Ogni volta che si lancia una palla in aria, la Terra le si sposterebbe sotto alla velocità di 30 Kilometri al secondo! La teoria della relatività ristretta fa compiere un ulteriore passo in avanti alla relatività classica di Galilei e Newton. Dice che oltre a non potere scoprire il moto del treno tramite un esperimento meccanico, é anche impossibile anche scoprirne il moto mediante un esperimento ottico: e più precisamente mediante un esperimento con la radiazione elettromagnetica.

La teoria ristretta si pùo sintetizzare così:se ci troviamo su un treno che si muove di moto uniforme e senza scosse, dobbiamo sbirciare dal finestrino qualche altro oggetto,un palo del telefono per esempio, per accertarci di essere in movimento;ed anche allora non possiamo dire con sicurezza se é il treno a passare accanto al palo o il palo accanto al treno. Possiamo dichiarare soltanto che il treno ed il suolo si muovono uno rispetto all'altro di moto uniforme. Osservate la costante ripetizione,nell'ultimo periodo,della parola "uniforme". Moto uniforme vuol dire moto in linea retta e a velocità costante. Il moto vario o accelerato é il moto che diventa più veloce o più lento(quando diventa più lento si dice che l'accelerazione é negativa), oppure il moto lungo una traiettoria non rettilinea.La teoria della relatività ristretta non ha nulla di nuovo da suggerire circa il moto accelerato. La relatività del moto uniforme sembra innocua, ma in realtà ci fa piombare in uno strano nuovo mondo. Perché se non si riesce a misurare il moto uniforme rispetto ad un universale sistema di riferimento fisso, allora la luce si deve comportare in una maniera fantastica, contraria ad ogni esperienza. Consideriamo un astronauta che sulla sua nave spaziale corra lungo un raggio di luce. L'astronave viaggia a 150.000 chilometri al secondo,metà della velocità della luce. Con le opportune misurazioni,l'astronauta trova che il raggio gli passa accanto ancora con la sua solita velocità di 300.000 chilometri al secondo! Pensateci su per un momento e vi renderete subito conto che così dovrebbe essere se si scarta la nozione di un vento d'etere. Se l'astronauta constatasse che la luce rallenta in relazione al suo movimento,avrebbe scoperto proprio quell'etere che Michelson e Morley non erano riusciti ad individuare. Analogamente, se la sua astronave muovesse direttamente verso una sorgente di luce, con la velocità di 15000 chilometri al secondo,metà di quella della luce,troverebbe che il viaggio gli viene incontro a velocità doppia? No,il raggio si muove ancora verso di lui a 300000 chilometri al secondo. Indipendentemente da come si muove rispetto al raggio,il nostro astronauta otterrà sempre dalle sue misurazioni la stessa velocità per il raggio di luce. Si sente spesso osservare che la teoria della relatività rende tutto relativo, che distrugge ogni assoluto. Non c'è niente di più lontano dalla verità. La teoria della relatività ristretta rende relative cose che prima erano ritenute assolute,ma così facendo introduce dei nuovi assoluti. Nella fisica classica, la velocità della luce era relativa,nel senso che sembrava dovere cambiare secondo il moto dell'osservatore. Nella teoria della relatività ristretta,la velocità della luce diventa un nuovo assoluto. Non importa in che modo si muove una sorgente di luce, o come si muove un osservatore:la velocità della luce rispetto all'osservatore rimane costante.

Se un proiettile viene sparato in avanti dalla cima di un aviogetto in movimento,la velocità del proiettile rispetto al suolo é maggiore che se fosse sparato da una pistola impugnata da qualcuno a Terra.La velocità rispetto al suolo del proiettile sparato dall'aviogetto si ottiene sommando la velocità dell'aereo alla velocità del proiettile. Nel caso della luce, però, la velocità di un raggio non é influenzata dal corpo che la emette. Questa proprietà venne dimostrata in modo inoppugnabile da esperimenti condotti alla fine del XIX secolo ed agli inizi del XX secolo, ed é stata ampiamente confermata in seguito. L'ultima verifica fu effettuata da astronomi russi nel 1955, usando la luce proveniente da punti opposti :del sole in rotazione. Un margine del sole si muove costantemente verso di noi, mentre il margine opposto si allontana da noi. E' stato sperimentato che la luce proveniente da entrambi i margini del Sole viaggia verso la Terra con la stessa velocità. Verifiche simili si erano già avute decenni prima con la luce di stelle doppie rotanti. Indipendentemente dal moto della sorgente, la velocità della luce attraverso uno spazio vuoto é sempre la stessa:un pò più di 300000Km/secondo.

Immaginate due astronavi, A e B, nel cosmo.Si muovono l'una verso l'altra di moto uniforme. Gli astronauti su ciascuna nave spaziale sono in grado di decidere quale delle situazioni seguenti é vera o "assoluta"?

L'astronave A é in quiete, B é in moto.

L'astronave B é in quiete, A é in moto.

Entrambe le astronavi sono in moto.

La risposta di Einstein é:no,non sono in grado.

Un astronave su una qualsiasi delle due navi può,se crede, considerare A come sistema fisso di riferimento. Non c'è esperimento di alcun genere, nemmeno di quelli che utilizzano la luce o altri fenomeni magnetici o elettrici,che dimostri che questa scelta é sbagliata. Lo stesso dicasi se decide di assumere B come sistema di riferimento.Se preferisce di considerare in moto tutte e due le astronavi, sceglie sempre un sistema di riferimento al di fuori delle due navi, un punto relativamente al quale le due astronavi sono in moto. Non esiste il problema se una di queste scelte sia giusta e le altre sbagliate.Parlare di moto assoluto di una di queste due astronavi é una cosa priva di senso. C'é una sola realtà: un moto relativo che fa avvicinare le due astronavi a velocità uniforme. I postulati fondamentali della teoria di Einstein sono 2.Non c'é modo di stabilire se un corpo é in quiete o in moto uniforme rispetto ad un etere fisso. Indipendentemente dal moto della sua sorgente, la luce si muove sempre attraverso lo spazio vuoto con la stessa velocità costante. Il secondo postulato non dovrebbe essere confuso, come spesso avviene, con la costanza della velocità della luce rispetto ad un osservatore in moto uniforme. Questa é una deduzione dai postulati.

Einstein vagliò molto a fondo il problema. I postulati affermò erano incompatibili soltanto se ci si rifiutava di abbandonare il punto di vista classico che lunghezza e tempo fossero assoluti. Quando Einstein pubblicò la sua teoria,non sapeva che Lorentz aveva percorso una strada mentale simile alla sua,ma come Lorentz riconobbe che le misure di lunghezza e tempo dovevano dipendere dal moto relativo dell'oggetto e dell'osservatore. Lorentz era però arrivato a metà strada: aveva conservato la nozione di lunghezza e tempo assoluti per i corpi in quiete Pensava che il vento d'etere alterasse la "vera" lunghezza ed il "vero" tempo. Einstein si spinse fino in fondo. Non esiste affermò, alcun vento d'etere. I concetti di lunghezza e tempo assoluti sono privi di significato. Ecco la chiave della teoria ristretta di Einstein.Quando Einstein la adoperò, tutte le serrature cominciarono ad aprirsi. Una volta, per spiegare in maniera non tecnica la sua teoria della relatività ristretta , Einstein si servì di questa famosa esperienza ideale. Immaginate, egli disse, un osservatore M in piedi accanto al binario della ferrovia. Ad una certa distanza sul binario c'è il punto A. Alla stessa distanza, ma nel verso opposto del binario, c'é un punto che chiameremo B. I due punti sono colpiti contemporaneamente dal fulmine.L'osservatore sa che i due eventi sono simultanei, perchè vede i due lampi nello stesso istante; e poichè egli si trova a metà strada fra A e B;e poiché la luce viaggia a velocità costante,calcola che il fulmine ha colpito contemporaneamente i due punti.

Adesso immaginate che quando il fulmine cade, ci sia un treno che passa a grande velocità sul binario, diretto da A verso B. Nell'istante in cui balenano i due lampi, un osservatore sul treno, che chiameremo M' sia esattamente di fronte all'osservatore M sulla massiciata. Siccome M' si muove verso uno dei lampi e si allontana dall'altro,vedrà il lampo di B prima di vedere il lampo di A. Sapendo di essere in moto e tenendo in debito conto la velocità della luce, anche M' calcolerà che i due lampi sono avvenuti contemporaneamente. E fin qui tutto va bene.Ma secondo i due postulati della teoria ristretta é del pari nostro diritto supporre che il treno sia in quiete mentre il suolo si muove rapidamente all'indietro sotto le sue ruote. Partendo da questo punto di vista,M', l'osservatore sul treno concluderà che il lampo di B é scoccato realmente prima del lampo di A. Egli sa di trovarsi a metà strada tra i due lampi, e poiché si considera in quiete, é costretto a concludere che il lampo che ha visto per primo deve essersi prodotto prima del lampo che ha visto per secondo. M, l'osservatore a terra, é costretto a convenirne.E' vero che M vede balenare i due lampi come se fossero simultanei,ma ora é lui che si suppone in movimento.E' una volta tenuto conto della velocità della luce, e del fatto che si sta muovendo verso il lampo di A e allontanando dal lampo di B,calcolerà che il lampo di B deve essere avvenuto prima. Siamo portatti a concludere, perciò, che non si pùo dare una risposta assoluta alla domanda se i due lampi sono simultanei. La risposta dipende dalla scelta del sistema di riferimento. Quando due aeroplani si scontrano fra cielo e terra, non c'é sistema di riferimento secondo il quale l'urto dei due apparecchi risulti non simultaneo. Ma maggiore é la distanza fra due eventi, maggiore la difficoltà di deciderne la contemporaneità. E' importante comprendere che non si tratta semplicemente di incapacità di conoscere la verità della cosa. Non c'é un tempo assoluto in tutto l'universo secondo cui si possa misurare la contemporaneità assoluta. La contemporaneità assoluta di eventi distanti fra loro é un concetto senza significato.

Enrico Mecozzi da Martin Gardner(Che cos'é la relatività).

La legge di conservazione della massa é falsa.

La legge di Lavoisier viene enunciata nel modo seguente:la massa totale di un sistema che non scambia materia con l'esterno resta costante durante qualunque trasformazione chimica o fisica.

La legge di Lavoisier é stata modificata nel nostro secolo dalla teoria della relatività. Einstein ha dimostrato che la somma delle masse dei prodotti di combustione é leggermente inferiore a quella iniziale, in quanto anche il calore prodotto dalla combustione e disperso nell'ambiente circostante,ha una massa seppure estremamente piccola:la differenza fra le masse iniziali e le masse finali é detta difetto di massa ed é proporzionale al calore sviluppato.

Nelle comuni reazioni chimiche, tuttavia,il difetto di massa é assai più piccolo della massa minima misurabile con le migliori bilance;la combustione di 1 Kg di carbone,per esempio, produce una quantità di calorie pari a soli 3x10 alla meno10 grammi! Soltanto nelle reazioni nucleari,ove piccole masse producono quantità di energia molto grandi, gli scostamenti dalla legge di Lavoisier diventano misurabili; questa legge si può considerare valida entro i limiti di precisione sperimentale per un grande numero di fenomeni.

Natura e fisica moderna.

Nel 1927 il ventiseienne Werner Carl Heisenberg proponeva il "principio"di indeterminazione". Si tratta di questo. Per calcolare i movimenti futuri di un di un elettrone, é necessario conoscere la sua posizione e la sua velocità; per conoscere queste due grandezze(ma anche altre come massa ed energia) occorre illuminare in qualche modo la zona ove avvengono le evoluzioni dell'elettrone. Il fascio di luce non é altro che un flusso di fotoni, cioé di "pacchetti di energia luminosa" aventi un carattere corpuscolare ed un carattere ondulatorio: quando il raggio di luce investe l'elettrone, lo sposta dalla sua posizione o accelera il suo movimento, perché, anche se l'energia del fotone é piccolisima, essa e dello stesso ordine di grandezza dell'elettrone da osservare. Se la frequenza dell'onda luminosa é alta e la lunghezza d'onda é corta é possibile determinare con precisione la posizione del corpuscolo,ma siccome l'alta frequenza é anche maggiore energia accade che il fotone spinge l'elettrone e ne altera la velocità che appare così non determinabile con precisione. Si può ridurre la frequenza ed aumentare la lunghezza d'onda; in questo caso l'energia é minima e la velocità della particella é misurabile, la lunghezza d'onda eccessiva , però, impedisce di localizzare con precisione l'elettrone. In conclusione non é possibile determinare contemporaneamente e con la massima precisione velocità e posizione di una particella, così come non é possibile determinare con precisione, é stato detto, la posizione di una palla da tennis posta sotto il getto d' un idrante da pompiere. Senza conoscere velocità e posizione é impossibile prevedere le evoluzioni dell'elettrone. Questo vale non soltanto per l'impulso e la posizione,ma per tutte le grandezze che é necessario conoscere simultaneamente per prevedere il comportamento ulteriore dell'elettrone(ad esempio, il tempo e l'energia). Ma se non é possibile la determinazione contemporanea delle caratteristiche delle cose, non é possibile descrivere la natura "com'è", ma é solo possibile descrivere quella "natura" nella quale é incorporata la nostra umana attività. Si tratta di prendere atto che esistono dei limiti all'osservazione del mondo microscopico per cui esistono limiti che l'umana ragione non può superare relativamente alla conoscenza dell'universo.

Zibaldone di Enrico Mecozzi,Zibaldone di EnricoMecozzi Grottammare, Zibaldonedi EnricoMecozzi nato a San Benedetto del Tronto il 29 Maggio 1972, Enrico Mecozzi ed il suo Zibaldone, scienza e non fantascienza.

Morte allo sporco mondo dei servizi segreti di tutto il mondo, compresi i servizi deviati italiani, vivano i legittimi servizi democratici della Repubblica Italiana che rispettano la legge dei servizi.

Lo Stato costituisce con la sua legislazione e con i suoi fedeli funzionari la manifestazione della ragione giuridica su questa terra. I funzionari infedeli debbono essere puniti in maniera durissima perchè demoliscono la fiducia della popolazione nell'apparato statale,demoliscono la fiducia nelle istituzioni e dunque indeboliscono la nazione.

Cos'è il neostoicismo mecozziano.

Gli Stoici sostenevano che dovere di ogni uomo é servire la propria patria. Enrico Mecozzi ha sempre servito il proprio paese, ha sempre servitol'Italia ,PATRIA DEMOCRATICA E COSTITUZIONALE.

S'è battuto legalmente per l'articolo 29 della Costituzione,l'articolo9,ed attualmente per la piena applicazione dell'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori.

Nel contempo gli stoici sostenevano che l'uomo che conforma le sue azioni alla legislazione del proprio paese appartiene alla città universale degli uomini liberi

La logica degli stoici é la logica della Ragione umana.

La logica umana si manifesta in cinque maniere:prima di tutto v'e la logica del vero e del falso,poi c'è la logica delle proposizioni che non si può dire che siano vere o false(del tipo"Piove e non piove"),di poi c'è la logica formale che giudica solo sulla correttezza formale delle proposizioni,c'è pure la logica dialettica che governa alcuni fenomeni fisici(come la natura ondulatoria e corpuscolare della luce),in ultimo c'è la logica dei paradossi che insegna i limiti della Ragione stessa. La logica dei computers é binaria,quindi il computer non potrà mai vincere la complessità del cervello umano.

Il recinto della conoscenza umana é la logica umana, gli alberi sono le conoscenze della fisica ed i frutti sono i comportamenti etici. Il quadruplice principio di ragion sufficiente di Enrico Mecozzi stabilisce che nell'esprimere un'opinione sensata sono necessari il principio di realtà,il buon senso,la moralità ed il principio di legalità.

Niente giustizialismo, ci vuole garantismo, ma al contempo niente buonismo.

Non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te stesso. Suum cuique tribuere. Date a Cesare quel che é di Cesare, date a Dio quel che é di Dio, e date a me quello che é mio. Neminem ledere.

LA P2 ed i piduisti sognano una società senza conflitto sociale legale e non violento, sognano una sorta di neocorporativismo neofascista e clericale senza più economia statale e senza diritti del lavoro, senza scioperi sindacali e proteste sociali, senza rivendicazioni per una reale applicazione dei diritti civili.Sognano un mondo dove regnino il furto,il raggiro,il peculato, l'appropriazione indebita,le tangenti e l'impunità per i colletti bianchi.UN MONDO DOVE REGNI L'USURA DELLE BANCHE! Gli anatocismi al potere.

Noi siamo neogiolittiani,noisiamo per un nuovo modello di socialdemocrazia o sinistra liberale,la si chiami come si vuole.

Ristatalizzare le Ferrovie dello Stato,ricomprarci dai Francesi e ristatalizzare la TIM TELECOM, favorire la concentrazione dei risparmi degli Italiani in Poste Italiane,avere dei sindacati che scioperino per gli aumenti salariali e si battano contro i soprusi dei datori di lavoro e non facciano solo le scampagnate nei giorni di festa,avere una Confindustria che la smetta di puntare alla riduzione del costo del lavoro,avere un Governo che rafforzi l'INAIL,l'INPS e statalizzi la parte del terzo settore che si occupa degli immigrati. Avere un corpo docente laico e ben pagato,avere una sanità al passo con i tempi, una sanità con presidi ematologici diffusi per l'analisi del sangue della popolazione, ritornare al proporzionale e rifiutare per sempre il sistema a doppio turno alla francese. Conservare il reddito di cittadinanza ed introdurre questo benedetto salario minimo.Pagare anche il lavoro degli stagisti.Chiudere per sempre con la psichiatria degli anni Cinquanta del vecchio secolo e basare le cure dei malati psichici sulle neuroscienze e la psicologia scientifica.Avere un Governo veramente neutralista. E per quanto riguarda il 41 bis lasciarlo per i mafiosi e toglierlo a chi ha scontato i suoi anni di galera e con la mafia non ha niente a che fare.E per quanto riguarda le droghe maledette una seria legalizzazione sotto controllo statale. E per quanto riguarda l'evasione fiscale un Governo che la smetta di perseguitare il popolo delle partite IVA e colpisca duro l'evasione delle multinazionali e del medio capitale. Dare a tutti i pensionati che non li ricevono almeno 1000 euro di pensione.

Docente Enrico Mecozzi.Grottammare 9Aprile2023

Come diceva Giovanni Giolitti la religione é una questione personale ed ognuno coltivi la sua nel rispetto delle leggi.

Personalmente mi riconosco nel simbolo niceno-costantinopolitano e dunque non mi riconosco nel vescovo di Roma. LIBERA CHIESA IN LIBERO STATO.

"L'umanità é diretta verso due scopi, l'uno politico, l'altro economico. Nell'ordine politico essa tende a modificare le proprie istituzioni in modo da chiamare sempre un maggiore numero di cittadini alla partecipazione del potere politico.Nell'ordine economico essa mira evidentemente al miglioramento delle classi inferiori,ed ad un migliore riparto dei prodotti della terra e dei capitali. Io consideravo che dopo il fallimento della politica reazionaria,noi ci trovavamo all'inizio di un nuovo periodo storico. Il moto ascendente delle classi operaie si accelerava sempre di più ed era un moto invincibile perchè comune a tutti i paesi civili e perché poggiava sui principii dell'eguaglianza fra gli uomini. Solo con una condotta diversa dei partiti costituzionali verso le classi popolari si sarebbe ottenuto che l'avvento di queste classi, invece di essere un turbine distruttore, riuscisse ad introdurre nelle istituzioni una nuova forza conservatrice ed aumentare grandezza e prosperità della nazione"( da Memorie della mia vita di Giovanni Giolitti).

A Giovanni Giolitti il popolo italiano deve ancora oggi:1)la creazione del sistema pensionistico nel 1898 con la Cassa Nazionale di Previdenza per l'invalidità e la vecchiaia(si poteva andare in pensione con 25 annni di contributi e si veniva pagati con il sistema figurativo) che oggi chiamiamo INPS;2)la statizzazione delle Ferrovie nel 1907, ed in quegli stessi anni la creazione dell'INAIL con il nome di Cassa Nazionale infortuni sul lavoro e la nazionalizzazione delle assicurazioni sulla vita con la creazione dell'INA nel 1912;3) sempre nel 1912 l'introduzione del suffragio universale maschile e la limitazione dell'orario del lavoro femminile ed infantile a parità di stipendio.

Considerazioni su una nuova teoria della moneta e su un nuovo sistema monetario internazionale.

Prima di tutto si segnala che la teoria mercantilista e monetarista sbagliano a sostenere che l'aumento della moneta che proviene dall'estero produce un ribasso dei prezzi delle merci.In realtà l'effetto é inflazionistico.

L'Unione Europea non é null'altro che una pseudoconfederazione di Stati che nulla ha a che fare con gli ideali del Manifesto di Ventotene.

Si tratta di una Banca Centrale che produce a iosa moneta cartacea di nessun valore reale e che inganna i popoli del mondo vantando una presunta garanzia del valore dell'euro che sarebbe fornita dalla sempre più fragile economia industriale europea.

Sorvoliamo sul fatto che la produzione agricola europea e la produzione alimentare in genere é stata quasi annientata dalla importazione selvaggia di prodotti agricoli extraeuropei e dalla politica della pseudoconfederazione.

Questo sistema bancario sorretto da una rachitica economia reale é destinato al declino e di poi al crollo.

Il declino attuale é in atto e si chiama stagflazione.

Noi siamo favorevoli ad un nuovo sistema aureo a livello internazionale:é un sistema in cui circola oro,ovvero biglietti rappresentativi di oro, e quindi convertibili in oro a semplice richiesta.

Inoltre siamo per ristabilire il principio dell'ottimalità del pareggio di bilancio e farla finita con le irrazionali politiche Keynesiane del deficit spending.

Sembra che le nuove potenze economiche del mondo siano orientate a muoversi in coerenza con queste linee di politica economica.

Solo la restaurazione del sistema aureo e del principio dell'ottimalità del pareggio di bilancio possono permettere alla specie umana di realizzare una nuova globalizzazione che sia da premessa ad una vera pace tra le nazioni.

Morte allo sfruttamento delle banche,morte allo sfruttamento delle assicurazioni,morte allo sfruttamento dei lavoratori italiani e stranieri.

Considerazioni su Napoleone Bonaparte.

Napoleone Bonaparte era un emerito e feroce autocrate che sprezzava i liberi pensatori e ne comprimeva le libertà. A lui cercarono di opporsi i filosofi che a quel tempo in Francia venivano chiamati ideologi(ideologues).

P2,NATO e Servizi Deviati.

La P2, la Nato ed i Servizi Deviati sono la stessa cosa. Bisogna battersi per un'Italia neutrale e neutralista,libera dalle minacce stragiste e terroriste.Il fine non giustifica mai i mezzi.Il principio morale é quello di mezzi legali per scopi legali.

La questione arabo-israeliana.

Noi pensiamo che la soluzione del problema arabo-israeliano stia nella formula di uno Stato laico per due popoli,vale a dire che bisogna che i progressisti ebrei prevalgano rispetto agli ebrei sionisti religiosi ed i progressisti palestinesi prevalgano contro gli estremisti religiosi di Hamas.A quel punto si potranno unificare i territori di Cisgiordania e Gaza come parte a prevalenza araba di un nuovo Stato che possiamo chiamare arabo-israeliano.E' evidente che in questo nuovo Stato si parleranno come lingue ufficiali tanto l'ebraico quanto l'arabo. Insomma due popoli,due religioni, un solo Stato laico.Quello che noi auspichiamo non é utopistico,tanto persino oggi nel Parlamento israeliano vi é una componente araba. E' evidente che sino a quando ci saranno forme di violenza sionista(razzista) ci saranno ribellioni arabo-palestinesi. Ci vuole un nuovo Rabin,e non di certo il sionista Netanyahu. E consigliamo ai lettori di leggere il pensiero dell'ebreo israeliano Uri Avneri.

Considerazioni sulla cura per l'AIDS sostenuta da Enrico Mecozzi.

Tra il 1991 ed il 1992,ad Amsterdam, un'equipe di ricercatori italiani guidati dal professore Enrico Garaci e dal professore Giovanni Rocchi,infettivologo,realizzarono una sperimentazione contro l'AIDS su sieropositivi con meno di 500 CD4 utilizzando quali farmaci la timosina alfa1 e l'interferone alfa. Lo studio fu realizzato su 27 soggetti.

Dopo un anno di terapia i ricercatori constatarono l'aumento dei linfociti CD4, l'aumento della funzionalità dei linfociti calcolato con il test di proliferazione antigenica ed il calo delle copie virali nel DNA calcolate con la metodica DCR da 1,20 a 0,6. Rilevarono pure la inesistente tossicità dei farmaci. Per maggiori informazioni mi si può contattare sulla mia casella email mecozzie@yahoo.it.

Considerazioni sull'esperimento Iorio,Dattilo,Cirillo.

L'esperimento in questione dimostra che é possibile la trasmutazione dei metalli a bassa energia.

Il gruppo casertano ha utilizzato energia elettrica in una cella elettrolitica ed ha potuto rilevare che si verificano trasmutazioni in barba alla teoria ufficiale della fisica contemporanea. Si rimandano i lettori al loro esperimento di cui vi é ampia documentazione su Internet ed al mio blog "Produrre l'oro Mecozzi".

Considerazioni sul coronavirus.

Il coronavirus non é un virus influenzale, bensì una pandemia effetto della presenza del biossido di zolfo nell'aria. Le polveri sottili sono la causa del coronavirus.

Tutti possono leggere quali sono gli effetti dell'intossicazione da biossido di zolfo e confrontarli con gli effetti del presunto agente virale chiamato coronavirus, e dunque verificare che gli effetti sono identici.

Questioni di civiltà.

La culla della civiltà mondiale é stata l'Asia Minore grazie all'opera di filosofi,medici,fisici ,matematici greci che hanno attinto alla sorgente culturale di quella che lo storico tedesco Berve chiama civiltà antico -elladica.

D'altra parte la moneta é nata in Asia Minore ed anche il mestiere più antico del mondo, cioé la prostituzione.

Molti storici come Enrico Mecozzi vedono nella filosofia presocratica, fiorita intorno al V secolo a.C.,l'atto di nascita della scienza, così come oggi la intendiamo. Infatti, se in tempi più antichi popoli di avanzata civiltà, come gli Egizi ed i Caldei, avevano compiuto molti progressi nella conoscenza dei fenomeni naturali ed avevano accumulato, soprattutto nel campo dell'astronomia, una grande quantità di dati e di osservazioni, risulta che soltanto i Greci abbiano sentito l'esigenza di razionalizzare la descrizione del mondo fisico, riconducendo a poche leggi, semplici ed universali,la massa confusa delle conoscenze empiriche tramandate dai popoli che li avevano preceduti. In questo sforzo di razionalizzazione, i filosofi greci si accorsero ben presto che per fondare una scienza dei fenomeni naturali sono necessarie definizioni rigorose, espresse con un linguaggio adeguato e non con il linguaggio ordinario.

Si dice in effetti che Talete di Mileto sapesse come elettrizzare per strofinio l'ambra ed il gaietto e raccogliere con essi oggetti leggeri come il sughero.E' interessante rilevare che il gaietto é antracite fossilizzata e che il nome greco dell'ambra é elektron.Entrambe queste sostanze sono però isolanti e sono tipiche nel loro comportamento di questa classe di materiali. La tradizione afferma che Talete avrebbe previsto un'eclisse di Sole(quasi certamente quella del 585 a.C.) e avrebbe importato nella Magna Grecia gli orologi solari noti come meridiane e le clessidre ad acqua.Senofane di Colofone sviluppa una critica risoluta dell'antropomorfismo religioso quale si ritrova anche in Omero ed in Esiodo. Gli uomini credono che gli dei hanno avuto nascita ed hanno voce e corpo simile alla loro voce ed al loro corpo.Perciò gli Etiopi fanno i loro dei camusi e neri,i Traci dicono che hanno occhi azzurri e capelli rossi;ed anche i buoi, i cavalli ed i leoni se potessero immaginerebbero la divinità a loro somiglianza. In realtà, c'è una sola divinità che non somiglia agli uomini né per il corpo né per il pensiero. Quest'unica divinità si identifica con l'universo, é un Dio tutto ed ha l'attributo dell'eternità:non nasce e non muore ed é sempre la stessa.Difatti se nascesse, ciò significherebbe che prima non era;ma ciò che non é,neppure può nascere nè può fare nascere nulla. Il filosofo Anassimandro fu concittadino di Talete e nel 547 avanti Cristo scoprì l'obliquità dello Zodiaco.

Ipazia.

La scienza alessandrina aveva vissuto con Diofanto e con Pappo un buon periodo,ma filosofia e movimenti religiosi stavano per prendere il sopravvento. Nel IV secolo,Teone di Alessandria,matematico e astronomo al Museo, riscrisse gli Elementi e l'Ottica di Euclide,commento l'Almagesto e scrisse la catottrica ispirandosi alle opere di Erone e diArchimede.Ben conosciuto ai suoi tempi,il nome diTeone é giunto fino a noi per essere stato il padre di Ipazia,l'unica matematica dell'antichità ricordata dalla storia. Ipazia era nata nel 370 ad Alessandria e venne educata dal padre, che la indirizzò agli studi scientifici,fatto insolito per le donne dell'epoca. Ancor giovane,Ipazia visitò Roma ed Atene, dove discusse di filosofia e di scienza:tornata ad Alessandria ebbe una cattedra ed illustrò il pensiero di Platone ed Aristotele, suscitando però il maggiore interesse con le lezioni di matematica,astronomia e meccanica;i suoi commenti sulle opere di Apollonio e Diofanto erano molto apprezzati.

Ebrei,cristiani e pagani vivevano senza problemi ad Alessandria,sotto il dominio di Roma,e Ipazia poteva sostenere le sue idee neoplatoniche;ma nel 412 divenne patriarca della città un cristiano fanatico, che dapprima scacciò gli ebrei e si rivolse poi contro i pagani. Oreste,prefetto romano d'Egitto e discepolo di Ipazia,le consigliò inutilmente l'accettazione formale del cristianesimo e tentò di opporsi ai provvedimenti del patriarca,suscitando il sospetto che fosse proprio Ipazia la causa dello scontro fra il potere politico e quello religioso.

Nel 415,un'orda di fanatici aggredì Ipazia, sorprendendola per la via,la sfregiò,la uccise,ne smembrò il corpo e lo incenerì.

Enrico Mecozzi.

LOTTA DURA CONTRO LA PEDOFILIA E LA PEDOPORNOGRAFIA.

Enrico Mecozzi.

Alcune frasi importanti.

"Che cento fiori sboccino e cento scuole contendano".Questa politica mira a stimolare il progresso delle arti e delle scienze e la fioritura della cultura socialista nel nostro paese. Nell'arte, forme e stili diversi possono svilupparsi liberamente. Nella scienza scuole diverse contendere liberamente. Pensiamo che sia dannoso allo sviluppo dell'arte ricorrere a misure amministrative per imporre un particolare stile d'arte o una particolare scuola e proibirne altri. Il problema del giusto e dell'errato nell'arte e nella scienza deve essere risolto mediante la libera discussione negli ambienti artistici e scientifici ed attraverso il lavoro pratico in questi campi.Questo problema non deve essere risolto in modo semplicistico.

Mao Tse Tung.

La liberta senza il socialismo é la legge del più forte,

il socialismo senza libertà é il regime della caserma.

Michele Bakunin

Se, per lo sviluppo delle forze produttive materiali,la rivoluzione é tenuta ad erigere un regime socialista di pianificazione centralizzata, per la creazione intellettuale essa deve sin dall'inizio stabilire e assicurare un regime anarchico di libertà individuale.Nessuna autorità, nessuna costrizione,neppure la minima traccia di comando.

Lev Trockij.

Senza elezioni generali,libertà di stampa e di riunione illimitata,libera lotta di opinione in ogni pubblica istituzione,la vita si spegne, diventa apparente ed in essa l'unico elemento attivo rimane la burocrazia.

Rosa Luxemburg.

La socialdemocrazia infine non giura sulla proprietà privata dei mezzi di produzione e neppure ne pretende la spartizione.Essa ne vuole la socializzazione,e l'eguaglianza a cui essa aspira é l'eguale diritto di tutti ai prodotti del lavoro sociale.Infine,la libertà sociale che essa esige non é la liberazione dal lavoro,né la libertà di disporre a piacimento dei mezzi di produzione e di produrre,bensì la limitazione del lavoro necessario con l'inserimento di tutti coloro che sono in grado di lavorare nel lavoro e con il più esteso uso di macchine e di metodi che risparmino il lavoro.In questo modo il lavoro necessario,che non può essere libero ma deve essere regolato socialmente, deve essere ridotto ad un minimo per ciascuno ed a ciascuno deve essere garantito un tempo sufficiente di libertà,per la libera attività artistica e scientifica, per godere liberamente della vita.

Karl Kaustsky.

IN ITALIA RISOLLEVIAMO LA BANDIERA DELLA DEMOCRAZIA CHE LA BORGHESIA HA GETTATO NEL FANGO. STALIN

MEZZI LEGALI PER SCOPI LEGALI. JOHN DEWEY

La specie umana.

Sul comportamento umano si sono scritti fiumi di inchiostro. Negli ultimi anni del nostro ventesimo secolo si sono affermate sull'argomento due nuove discipline:la psicologia e la sociologia. L'aspetto scientifico e quello umanistico vanno costantemente integrati in quanto l'uomo,pur avendo raggiunto possibilità di gran lunga superiori rispetto agli altri animali,mantiene con essi rapporti filogenetici e quindi strutturali.

L'evoluzione del comportamento umano si é svolta e si svolge in tempi enormememte più brevi rispetto a quella degli altri animali: la ragione fondamentale é da ricercarsi nella comparsa del linguaggio parlato e di poi anche in quello scritto. Abbiamo visto negli animali inferiori il prevalere del linguaggio chimico,negli animali superiori abbiamo un linguaggio fatto di alcuni suoni fondamentali,nelle scimmie antropoidi é particolarmente sviluppato il linguaggio gestuale, ma il linguaggio parlato resta una prerogativa tipicamente umana. Questa conquista evolutiva ha facilitato enormemente la comunicazione e quindi l'apprendimento;le esperienze di generazioni, prima attraverso la sola tradizione orale e successivamente tramite la scrittura, hanno formato un patrimonio culturale, che si é affiancato a quello genetico nello spingere avanti la nostra specie rispetto alle altre specie animali.

Noi siamo eruditi ed in quanto tali abbiamo una missione:promuovere costantemente il progresso del genere umano come già nel 1794 sosteneva il filosofo Fichte nella sua Missione del Dotto. L'uomo, sul piano psichico, é senso, memoria,immaginazione,desiderio e ragione. Il pentagono stellato dei pitagorici ci fornisce una rappresentazione simbolica del quintuplice principio che regge la psiche umana.

Sui migranti extracomunitari.

In Italia la strategia dei Governi rispetto ai migranti extracomunitari deve essere una strategia inclusiva,per una società multietnica armonica retta dai principii dell'integrazione e dell'assimilazione fra i popoli. Abbiamo sempre condannato il modello francese che crea la ghettizzazione degli immigrati extracomunitari ed abbiamo simpatizzato con la rivolta degli immigrati del 2005.

Abbiamo simpatizzato con la rivolta dei gilets gialli e simpatizziamo con le proteste delle masse popolari francesi contro la riforma delle pensioni targata Macron.

Siamo sempre stati per il proporzionale puro ed abbiamo sempre malvisto il doppio turno alla francese e siamo contro il gollismo che ha prodotto un sistema in cui il pubblico ministero é sottoposto alla volontà del potere esecutivo.

Il presidente Mattarella ha giustamente definito la Resistenza antifascista come una rivolta morale contro il fascismo e non una guerra civile. In Italia non ci sono state mai guerre civili e non ci saranno mai.

Neutralismo e sinistra liberale.

La riduzione della tensione fra le superpotenze economiche e militari renderebbe possibile liberare dei fondi, un dividendo della pace che potrebbe essere impiegato costruttivamente. I tanti paesi industrializzati potrebbero:1)tagliare le spese militari dal 3 al 4 per cento all'anno;2)AUMENTARE LA SPESA SOCIALE UTILIZZANDO I RISPARMI REALIZZATI SULL'APPARATO MILITARE PERAFFRONTARE I PROBLEMI SOCIALI PIU' URGENTI;3)DESTINARE GLI AIUTI AI PAESI PIU' POVERI,almeno il 25% dei risparmi

Se lo Stato italiano si dotasse di una sola bomba atomica si potrebbe fare a meno delle forze armate, si potrebbe vivere in un paese senza esercito come il Costarica. I Servizi Segreti si potrebbero abolire e si potrebbe demilitarizzare la Guardia di Finanza ed i Carabinieri, accorpare tanto la Guardia di Finanza quanto i Carabinieri alla Polizia di Stato.

Affidare dunque il controllo del paese ai magistrati, ai giudici ed ad un unico corpo di polizia giudiziaria con anche il compito di contrastare le manovre finanziarie e terroristiche degli Stati stranieri contro l'Italia e di rendere pubblico quali sono i governi stranieri che fomentano il conflitto sociale e le crisi politiche ed economiche nel nostro paese.

Si potrebbe dunque abolire il segreto di Stato e restaurare la piena fiducia del popolo italiano nei confronti della Repubblica e delle istituzioni democratiche.

Il fondamento di una casa é la condivisione dei compiti e dei sentimenti. In una buona casa non vi sono né privilegiati né penalizzati;non sono ammessi né favoriti né figliastri.Nessuno guarda dall'alto in basso un altro,nessuno cerca di trarre vantaggio a spese altrui, e il più forte non prevarica il debole. In una buona casa eguaglianza, rispetto, cooperazione e sostegno prevalgono. Applicato alla grande casa del popolo e dei cittadini, ciò implicherebbe sbarazzarsi di tutte le barriere sociali ed economiche che oggi dividono i cittadini in privilegiati e penalizzati, in dirigenti e dipendenti, in ricchi e poveri, in sazi ed indigenti, in predoni e derubati. Halbin Hansonn.

In Italia bisogna restaurare il sistema elettorale del proporzionale puro sia per le elezioni nazionali che per quelle locali, bisogna restaurare il sistema delle preferenze,bisogna restituire potere ai consigli comunali e ridurre i poteri dei sindaci.

Bisogna restaurare la norma sull'abuso d'ufficio che lo puniva severamente fino al 1997.

Bisogna eliminare la giungla dei contratti precari e restaurare il contratto a tempo indeterminato per tutti, eliminare il precariato per sempre. E bisogna che gli stagisti siano pagati almeno quanto coloro che lavorano con il contratto di apprendisti.

Per quanto riguarda le vendite occasionali bisogna innalzare il tetto della no tax area ad almeno 10000 euro visto che siamo in piena stagflazione.

Per quanto riguarda il libero commercio e le partite Iva bisogna abolire gli studi di settore.

Per quanto riguarda l'evasione fiscale : reintrodurre il reato di evasione fiscale con soglia di evasione minima a 10.000 euro.Le pene devono prevedere la possibilità di evitare la reclusione in caso di restituzione al fisco del 70% della cifra evasa. La pressione fiscale massima non deve superare la soglia del 35% degli utili.

Piano nazionale per la tenuta idrogeologica del territorio nazionale soggetto a frane,alluvioni e terremoti.

Per il Meridione :esenzione fiscale totale per coloro che intendono creare nuove industrie.

Costruzione in 5 anni di 500.000 case popolari per rispondere al bisogno di mezzo milione di famiglie italiane e straniere.

Salario minimo di almeno 9 euro per coloro che lavorano da dipendenti privati.

Reddito di cittadinanza di almeno 900 euro al mese per i disoccupati a partire dall'età di 18 anni.

Le pensioni sociali e minime non potranno essere inferiori alla cifra di 1.000 euro al mese.

Introdurre l'insegnamento del diritto nelle scuole elementari e medie.Gratuità dei libri di testo in ogni scuola di ordine e grado.

Ius soli per gli immigrati regolari. Diritto di voto nelle elezioni comunali e regionali per gli immigrati che abbiano versato 5 anni di contributi INPS anche in modo non continuativo dalla data del loro ingresso in Italia, a patto che giurino sui diritti di libertà della Costituzione Repubblicana e sul principio dell'eguaglianza giuridica fra l'uomo e la donna.

Legalizzazione di tutte le droghe sotto controllo statale.

Sostegno a tutti i movimenti laici e democratici del mondo.

Sostegno a tutte le iniziative volte al raggiungimento della pace fra le nazioni.

Piena applicazione della legge Scelba per sciogliere le formazioni neofasciste e nazifasciste che operano in Italia.

Enrico Mecozzi,Grottammare 17 Luglio 2017.

Considerazioni sul diritto romano e l'importanza per i contemporanei dell'opera di Giustiniano.

Il periodo che va dai primi anni del II secolo alla metà del secolo VI é caratteristico per due particolari avvenimenti,che hanno esercitato un'influenza diretta non soltanto sopra il diritto pubblico ma altresì sopra il diritto privato romano. Il primo é l'estensione della cittadinanza a tutti i sudditi dell'Impero;il secondo é la riforma diocleziana é il trasporto della capitale da Roma a Bisanzio. L'estensione della cittadinanza romana a tutto l'impero concessa nel 212 d.C. da Caracalla, per quanto mirasse ad uno scopo finanziario che non ad un eccezionale modificazione di carattere politico,tuttavia dovette avere certamente effetti particolari riguardo alla diffusione del diritto, Base del nostro studio é il diritto romano giustinianeo,cioè la compilazione delle leggi e della giurisprudenza romana eseguita nelVI secolo d.C. da Giustiniano,imperatore d'Oriente, insieme con la legislazione propria di questo principe. Il diritto romano-giustinianeo é compreso nelle seguenti quattro collezioni:il Digesto o Pandette(Digesta Pandectae),le Istituzioni(Institutiones),il Codex(Codex Iustinianus) e le Novelle(Novellae). Il termine con cui si usa designare nel suo complesso la collezione giustinianea é Corpus Iuris Civilis.

Il periodo che va dai primi anni del secolo II d. C. alla metà del secolo VI, é caratteristico per due particolari avvenimenti, che hanno esercitato un' influenza diretta non soltanto sopra il diritto pubblico, ma altresì sopra il diritto privato romano. Il primo é l'estensione della cittadinanza a tutti i sudditi dell'impero;il secondo é la riforma diocleziana ed il trasporto della capitale da Roma a Bisanzio. La estensione della cittadinanza romana a tutto l'impero concessa nel 212 d.C. da Caracalla, per quanto mirasse più ad uno scopo finanziario che non ad un'eccezionale modificazione del carattere politico, tuttavia dovette avere effetti particolari riguardo alla diffusione del diritto, poiché da questo momento la norma giuridica non si rivolgeva più ad un ambito più o meno ristretto, ma alla generalità dei sudditi dell'immenso impero. Giustamente venne rilevato come l'espansione del diritto romano non procedette di passo passo con l'espansione politica, bensì con la concessione ai sudditi dell'impero della cittadinanza romana. Concessione operata cautamente da Augusto, più largamente da Claudio e quindi da Caracalla. Il movimento di riforma unificatrice iniziato da Caracalla si afferma sempre di più con i suoi successori. Tramonta ormai la divisione delle provincie in imperiali e senatorie, si estendono gli ordinamenti repubblicani superstiti,il regime monarchico( che Augusto non aveva imposto, mantenendo un dualismo costituzionale) si estende e si impone da prima sull'Italia, quindi su tutte le provincie. Lo stesso sistema giuridico romano, dopo che il diritto pretorio si trasforma in diritto civile, essendo ormai abolito l'imperium del magistrato che ne era la fonte,da dualistico diventa unitario. Instaurata con Diocleziano la monarchia assoluta si ha un unico potere ed un'unica fonte del diritto in tutte le parti dell'impero. Bene scrive il Pacchioni che "non vi furono più nazioni e popoli liberi, e Stati, città e genti organizzante diversamente, ma vi fu solo un unico e grande popolo distribuito entro un numero grandissimo di circoscrizioni amministrative, uniformemente composte e regolate".Si doveva così affrettare la formazione di un nuovo diritto, ben diverso dall'antico quiritario, con aspetti sempre più larghi ed umani, vincolo unificatore di tutti i popoli raccolti sotto l'impero di Roma. Il secondo avvenimento é il trasporto della capitale a Costantinopoli. Si inizia così lo stadio più acuto della lotta fra il diritto d'Oriente e il diritto d'Occidente. Mentre Bisanzio accetta il diritto di Roma raccolto nelle opere dei grandi giureconsulti dell'età classica, lo muta ed adatta tuttavia alle nuove condizioni sociali e vi sovrappone tutto un diritto nuovo di carattere orientale che dà ai vari istituti giuridici del V e VI secolo caratteri del tutto particolari.Per lungo tempo si era ritenuto che l'opera dei Giustiniano fosse opera essenzialmente romana. Ma le ricerche condotte sui testi hanno dimostrato come i compilatori giustinianei abbiano seguito una corrente che si inizia già dopo Diocleziano, e che giunge dopo tre secoli fino a Giustiniano.

Corrente che segna una prevalenza di idee, principi ed anche di istituti ellenici ed orientali sopra i romano-classici. Il Digesto stesso, pur essendo nella sua orditura, costituito da materiale romano, tuttavia per le alterazioni profonde dovute alle interpolazioni, appare in certe parti del testo modificato. Non si deve tuttavia ritenere per questo che l'opera sia stata opera di corruzione e devastazione del diritto romano classico. Anzitutto si deve tenere presente, per valutarne l'importanza, che se fosse venuta meno l'iniziativa giustinianea non sarebbe forse giunta fino a noi neppure una parte minima del diritto romano classico. In secondo luogo che le collezioni di Giustiniano ci presentano non soltanto la viva norma di diritto seguita nell'eta postclassica, ma altresì il contributo dato,attraverso le innovazioni legislative,dalla nuova corrente del pensiero ellenico. Ad esempio,importanti cambiamenti si osservano nella famiglia romana, che ancora nel periodo classico mantiene taluni elementi della costituzione antica; mentre in questo ultimo periodo, ormai cessate le antiche funzioni, si avvicina al tipo della famiglia moderna. Taluni istituti tipici della famiglia romana primitiva, come la manus e l'adozione,hanno perduto la loro funzione giuridica,oltreché politica.La figura del pater familias e l'esercizio della patria potestà vengono alterandosi, é ormai un ricordo lo ius vitae et necis: rimane soltanto -effetto della miseria incombente sull'Italia-la vendita dei propri figli come schiavi sul mercato.

Sotto l'influenza della Chiesa l'ampio potere del padre si muta in un insieme di obblighi verso i figli,la patria potestas assume il nuovo nome di paterna pietas. Ai figli vengono assicurati i beni della madre, alla moglie un diritto sopra una quota parte dei beni del marito,provvedendo così alla condizione della donna indotata o della vedova povera;si viene a diminuire quell'ampia potestà che il padre aveva sul patrimonio domestico e si iniziano forme varie di comunione dei beni fra i coniugi. Scompare la tutela muliebre,la madre può essere tutrice dei figli,allontanando ogni altro prossimo parente, la tutela e la cura si confondono ormai insieme, diventando col diritto di Giustiniano un solo istituto. Non é più essa legata al prepotere del padre di famiglia; come vien meno quell'aspro concetto individualistico dell'eta romano-classica. Sulla proprietà si possono costituire diritti un tempo pressoché ignoti e non soltanto personali, ma anche trasmissibili ed ereditari. Cessa l'immunità dei fondi italici con l'estensione delle imposte, si oscura il classico concetto del dominio, vengono meno le vecchie forme quiritarie, e nel passaggio degli immobili si avvertono opposizioni tra le forme di consegna fatte direttamente fra le parti(tradizione) ed i pubblici modi di alienazione nelle diverse regioni. Nelle obbligazioni sia il diritto bizantino come i costumi locali mutano il concetto classico di obbligazione, ne distruggono le categorie, sostituendo all'idea del vincolo obbligatorio il libero consenso, il rigido significato della giustizia pagana cede al concetto di pietà cristiana, e la pietas, come ben rilevò il Riccobono studiando l'influenza del cristianesimo nella legislazione di Giustiniano, rende più umani i rapporti con i debitori insolventi; il patto nudo fa sorgere obbligazione, facendo sorgere un sistema del tutto diverso dall'antico e preparando il terreno per nuovi istituti. L'obbligo morale di dettare il proprio testamento non é più così sentito, dopo che il testamento non é più l'atto solenne del pater che trasmette il suo potere al successore. La successione intestata appare in prima linea , basandosi sulla cognazione o parentela naturale; l'istituto di erede non ha più l'antica solennità, scompare la successione illimitata nei debiti, ed il testamento stesso, perduto l'antico cerimoniale, diventa un atto privato, che talvolta si può fare oralmente e nel caso venga scritto si va riducendo ad una forma di codicillo,ben diversa dal classico testamento, con prevalenza di elementi che danno vita a dei veri patti successori. Bastano queste poche notizie per mostrare la continua evoluzione del diritto romano che, in parte assorbito e modificato dai barbari durante il medioevo, diventerà tuttavia la base della legislazione della nuova Italia, nell'età cosìdetta del rinascimento giuridico. Indi per cui il nostro diritto deriva da quello degli elleni del VI secolo dopo Cristo.

La crisi del papato nell'età post-carolingia aveva le stesse ragioni della crisi dell'impero:queste due istituzioni che,almeno idealmente,abbracciavano tutta l'Europa, erano state ridotte all'impotenza dalla frammentazione della società in centri di potere minori,al cui interno singoli signori e singole istituzioni religiose si comportavano come se fossero autentici "stati nello stato".

La situazione italiana attuale é pure caratterizzata da una frammentazione simile a quella del 900 dopo Cristo.

Anche per tale motivo la Repubblica Italiana é in pericolo.

Una nuova poesia di Enrico Mecozzi.

La salmastra umidità di Grottammare,

d'inverno morde le ossa degli abitatori,

l'aridità della sabbia che si mescola alla salinità del mare.

Lo iodio fa veloci i cervelli,

gli antichi borghi sono sempre quelli.

L'alta velocità ed i suoi frastuoni,

sibili e rancidi schricchiolii,

il silenzio delle notti lunari,

come spalti di stadio l'estate affollata.

Il noioso ripetersi dei pettegolezzi,

l'alcolismo diffuso,

le strade dissestate e gli incidenti diffusi,

le promesse di trasparenza amministrativa.

C'è solo la consolazione delle fragili poesie,

la consolazione della scienza e della filosofia,

la consolazione del fragore delle onde.

Tutt'intorno l'asfittica burocrazia ed il porto delle nebbie comunale si accompagna all'autostrada estiva che va dallo stadio Ballarin a via Roma.

Alcune considerazioni di come é stato manipolato a piacimento il Nuovo Testamento dagli impostori che hanno governato le chiese cristiane nel corso dei secoli. I testi del Nuovo Testamento sono stati certamente alterati con omissioni,aggiunte e sostituzioni.

Testi contraddittori e manipolati.

Nessuno vi condanni più per quello che mangiate e bevete,o perchè non osservate certi giorni di festa, di sabato o di luna nuova.

Tutte queste sono soltanto un ombra di quella realtà che doveva venire che é Cristo. Non lasciatevi condannare da gente fanatica che si umilia per adorare gli angeli,corre dietro alle visioni e si gonfia di stupido orgoglio nella sua debole mente.

L'uomo sappia donarsi alla propria moglie, e così pure la moglie si doni al proprio marito.La moglie non deve considerarsi padrona di se stessa:lei è del marito. E neppure il marito deve considerarsi padrone di se stesso:egli é della moglie.

Le mogli ubbidiscano al marito come al Signore. Perchè il marito é il capo della moglie,come Cristo é capo della Chiesa;anzi, Cristo é ilsalvatore della Chiesa che é il suo corpo. E come la Chiesa é sottomessa a Cristo,così anche le mogli ubbidiscano in tutto al loro marito.

Non illudetevi:nel Regno di Dio non entreranno gli immorali,gli adoratori d'idoli,gli adulteri,i maniaci sessuali,i ladri,gli invidiosi,gli ubriaconi,i calunniatori ed i delinquenti.

Il matrimonio sia rispettato da tutti, e gli sposi siano fedeli.Perché gli adulteri ed i fornicatori saranno giudicati da Dio(come tutti quanti!!!!!!!).

Certo, noi sappiamo che la legge é una buona cosa,se é usata come si deve.Ricordiamo che una legge non é fatta per quelli che agiscono bene; per i ribelli ed i delinquenti,per i malvagi ed i peccatori,per quelli che non rispettano Dio e quel che é santo,per gli assassini e per quelli che uccidono il padre e la madre,per gli immorali,per i depravati,per i mercanti di schiavi, per i bugiardi e gli spergiuri:insomma per tutti quelli che vanno contro la sana dottrina.

Noi siamo ebrei di nascita.Non proveniamo dagli altri popoli che non conoscono la legge di Mosè.Eppure noi sappiamo che Dio salva l'uomo non perché questi osserva le pratiche della legge di Mosè ma perchè crede in Gesù Cristo.E noi abbiamo creduto in Gesù Cristo,per essere salvati da Dio per mezzo della fede in Cristo,e non per le opere comandate dalla legge.Nessuno infatti sarà salvato perchè osserva la legge. Ora, se noi che cerchiamo di essere salvati da Dio per mezzo della fede in Gesù Cristo, cadiamoin peccato,significa forse che Cristo ci spinge a peccare?No, di certo! Significa soltanto che io mi dimostro peccatore perché dò ancora valore ad una legge scaduta.In realtà per me non c'é vita nella pratica della legge.Essa non mi riguarda più:ora vivo per Dio.Sono stato crocifisso con Cristo.Non sono più io che vivo:é Cristo che vive in me.La vita che ora vivo in questo mondo la vivo per la fede nel figlio di Dio che mi ha amato e volle morire per me. Io non rendo inutile la grazia di Dio. Ma se fosse vero che siamo salvati perché osserviamo le norme della legge,allora Cristo sarebbe morto per niente.

San Paolo.

Testi non manipolati.

Fratelli, a che serve se uno dice"Io ho la fede" e poi non lo dimostra con i fatti?Forse che quella fede può salvarlo?Supponiamo che qualcuno dei vostri, un uomo o una donna, non abbia vestiti e non abbia da mangiare a sufficienza. Se voi gli dite:"Arrivederci,stammi bene.Scaldati e mangia quanto vuoi",ma poi non gli date quello che gli serve per vivere, a che valgono le vostre parole? Così é anche per la fede: da sola, se non si manifesta nei fatti, é morta.

Insomma, come il corpo senza il soffio della vita é morto,così la fede. Senza le opere la fede é una fede morta.

San Giacomo.

Poi Gesù disse ai Farisei:"Vorrei conoscere il vostro parere.C'era un uomo che aveva due figli.Chiamò il primo e gli disse:Figlio mio,oggi và a lavorare nella vigna.Ma quello rispose"No,non ne ho voglia;ma poi cambiò idea e ci andò. Chiamò il secondo figlio e gli disse la stessa cosa. Quello rispose:"Si Padre",ma poi non ci andò. Ora ditemi il vostro parere:chi dei due ha fatto la volontà del padre?"Risposerò:"Il primo". Allora Gesù disse"Ebbene,vi assicuro che ladri e prostitute vi passano avanti ed entrano nel Regno di Dio.Perchè Giovanni il Battezzatore é venuto ad insegnarvi la strada,ma voi non gli avete creduto:i ladri e le prostitute gli hanno creduto. Ed anche dopo avere visto queste cose,voi non avete cambiato idea:avete continuato a non credergli.

Mentre quelli se ne andavano Gesù cominciò a parlare di Giovanni alla folla."Che cosa siete andati a vedere nel deserto?Una canna agitata dal vento?No.Che cosa allora?Un uomo vestito di abiti di lusso?Ma quelli che portano abiti di lusso stanno nei palazzi dei re!Che cosa siete andati a vedere? Un profeta.Si,ve lo dico,qualcosa di più che un profeta. Nella Bibbia Dio dice di lui:Io mando il mio messaggero davanti a te:egli ti preparerà la strada. Anzi, vi assicuro che tra gli uomini nessuno é stato mai più grande di Giovanni il Battezzatore. Eppure il più piccolo nel regno di Dio é più grande di lui. Dal tempo di Giovanni il battezzatore fino ad oggi il regno di Dio incontra opposizione perché i violenti vi si oppongono. Tutti i profeti e tutta la legge di Mosé hanno parlato del regno di Dio,fino al tempo di Giovanni.E se volete credermi,é Giovanni quel profeta Elia che deve tornare. Chi ha orecchie per intendere,cerchi di capire."

Gesù il Cristo.

Quando il Signore parlò per la prima volta ad Osea gli disse:"Prendi per moglie una prostituta ed avrai figli da una simile donna.Anche questa terra non fa che prostituirsi e si allontana da me,il Signore".

Il Signore mi disse ancora:"Ama la tua donna,anche se ti tradisce con un amante.Amala,come il Signore ama gli Israeliti,anche se si rivolgono ad altre divinità e si dilettano ad offrire agli idoli dolci di uva passa".

"Il vino vecchio e quello nuovo fanno girare la testa al mio popolo.Questo chiede rivelazioni ad un pezzo di legno.Un idolo di legno dice loro quello che vogliono sapere!Hanno un forte desiderio di prostituirsi ad altri dei e così abbandonano me,il loro Dio.Offrono sacrifici in cima ai monti,sulle colline,all'ombra piacevole degli alberi sacri bruciano incenso. Così le vostre figlie fanno le prostitute sacre e le vostre nuore commettono adulterio. Tuttavia io non punirò le vostre figlie se si prostituiscono;non punirò le vostre nuore se commettono adulterio".

Osea.

"Che cosa c'è di più sconcio, di più vuoto di dignità,di più colmo d'oscenità dei ruffiani, delle prostitute e di simile genia?Eppure togli le prostitute dalla vita umana e guasterai tutto con il malcostume".

Sant'Agostino vescovo di Ippona.

Se le cortigiane e le prostitute venissero perseguite con il rigore che vogliono alcuni sciocchi,quali sbarre e chiavistelli sarebbero in grado di salvare l'onore delle nostre madri e delle nostre figlie? Infatti non soltanto la donne in generale sarebbero indotte in maggiori tentazioni ed il tentativo di irretire l'innocenza delle vergini apparirebbe anche ai più intemperanti più scusabile di ora,alcuni uomini diventerebbero violenti, e lo stupro diventerebbe un delitto comune.

Bernard Mandeville.

Considerazioni sulla politica sfascista del Governo Meloni che vuole cancellare il potere di controllo della Corte dei Conti sull'uso che il ceto politico fa dei fondi europei.

Sosteniamo l'opposizione di centrosinistra contro questo attacco alla Costituzione e ci auguriamo che intervenga il Presidente Mattarella ai sensi dell'articolo 74 della Costituzione a difesa delle prerogative della Corte dei Conti sulla giurisdizione di contabilità pubblica.

Considerazioni storiche sulle guerre mondiali.

La prima guerra mondiale é durata dal 1914 al 1918.

La seconda dal 1939 al 1945.

La terza dal 1945 al 1989, chiamata anche guerra fredda.

La quarta é durata dal 1990 al 2011,chiamata prima e seconda guerra del Golfo.

La quinta é stata la guerra conto l'ISIS ed il fondamentalismo islamico.

La sesta é attualmente in atto in Ucraina.

Enrico Mecozzi,Grottammare ,7 Giugno 2023.

Considerazioni sulla morale.

Noi condanniamo la superbia,l'avidità,l'ira,l'invidia, e non condanniamo affatto lussuria,gola ed accidia.

Benediciamo generosità,buon senso da non confondersi con il senso comune, temperanza ,pazienza,giustizia,ottimismo della ragione e della volontà,buon sesso,benevolenza verso il prossimo.

I soldi servono alla soddisfazione dei bisogni materiali naturali ed alla soddisfazione del bisogno di giustizia legale,altro denaro non serve a nulla.

Fiducia nella democrazia, nella magistratura e nella polizia giudiziaria non corrotte.

Ci rallegriamo di quello che é accaduto a Verona dove la polizia democratica e ligia alla legislazione ha arrestato alcuni colleghi che commettevano abusi sui cittadini fermati.

Le mele marce ci sono dappertutto, ma la nostra legalità repubblicana é preservata dalla magistratura e dalle forze dell'ordine che sono un presidio democratico e fanno pulizia al loro interno.

Giugno 2023,Enrico Mecozzi de Le Grotte a mare

Per l'indipendenza della Scozia,l'indipendenza della Corsica e della Catalogna con mezzi non violenti:scioperi e referendum.

Per il nuovo campo progressista e democratico guidato dalla Schlein e da Giuseppe Conte.

Un consiglio per papa Francesco vescovo di Roma.

Enrico Mecozzi ti consiglia di disporre il potere di sposarsi per preti e suore. In questo modo potrai evitare che la tua Chiesa sia un covo di pedofili.

PENSIERI PEDAGOGICI IMPORTANTI.

Istruzione senza educazione.

Questo non intervento importa innanzitutto che la scuola non si immischi della fede,delle convinzioni, del carattere dell'allievo,e gli lasci intera la libertà d'accettare l'insegnamento conforme alle sue esigenze, e di accettarlo fintantochè sia necessario,e finchè lo voglia. Le conferenze ed i musei sono il miglior tipo di questa scuola senza intervento educativo;le nostre università sono l'esempio tipico del contrario:quivi gli alunni vengono obbligati a dati corsi, con dati programmi,per mezzo degli esami e per mezzo dei diritti che da questi derivano, o più esattamente per mezzo della privazione di certi diritti, qualora non siano osservate tutte le condizioni prescritte.

LEv Tolstoi.

La democrazia permette ad ogni uomo di avere la sua parte di sole. Ma questo può farlo solo la scuola.Perchè solo essa può aiutare a scegliere ed essa sola può creare le persone degne di essere scelte. Da tutti i ceti sociali.

Piero Calamandrei.

Combattere la desertificazione del Sahara.

Per lottare contro la desertificazione del Sahara bisognerebbe che il Governo stanziasse 2 miliardi di euro l'anno per dotare di pozzi moderni le aree desertificate in considerazione del fatto che nelle aree del deserto ci sono molte falde acquifere.

Islam e nazione italiana.

Bisogna che Il Governo abbia una strategia di serio dialogo con l'Islam moderato e nel contempo una strategia di lotta dura verso il fondamentalismo.

L'ignoranza non ha fatto mai del bene a nessuno.

Carlo Marx.

Il metodo sperimentale nell'insegnamento.

Il rinnovamento della scuola,più che non nell'ambiente e e nel programma, vuole essere nel metodo. Quel rinnovamento a cui alludono i pedagogisti teorici, a cui tendono le varie nazioni coi molteplici e coi diversi esperimenti, non é stato mai affrontato nella sua complessa attuazione. Gli aforismi che il De Dominicis chiama "giaculatorie pedagogiche" non servono se non a dirigere assai vagamente la preparazione pedagogica dei maestri verso ciò che é la verità sotanziale del metodo; essi giovano al maestro precisamente come giova a colui il quale volesse andare in Cina senza sapere che deve volgersi a oriente.

La scuola deve creare in primo luogo quello stato piacevole e sereno della mente, che é il più piacevole ad un lavoro proficuo. Orbene:lo stato piacevole e sereno della mente che studia,purchè questa mente sia normale,non può derivare che dal metodo di apprendimento. Lo Spencer scrive che le condizioni richieste per un buon metodo sono:che l'educazione sia, in piccolo,una riproduzione della civiltà; che sia,per quanto è possibile, spontanea;3)che sia accompagnata dal piacere. La riunione di tutte queste condizionio dimostra che le condizioni sono vere e che il metodo é buono.

La scuola odierna,invece,é fatta in gran parte di parole e non è per niente esercitativa ; tende a livellare le menti piuttosto che a sviluppare le singole energie; si tiene come separata dalla vita e lascia inerte l'attività fattiva dello scolaro, quell'attività che, saggiamente, diretta,produce in lui il più legittimo compiacimento,innamorandolo del lavoro e della scuola.

Giuseppina Pizzigoni

La frattura determinata dalla riforma Gentile tra la scuola elementare e media da una parte e quella superiore dall'altra. Prima della riforma una frattura simile esisteva solo in modo molto marcato tra la scuola professionale da una parte e le scuole medie e superiori dall'altra;la scuola elementare era posta in una specie di limbo, per alcuni suoi caratteri particolari.

Nella scuola elementare due elementi si prestavano all'educazione ed alla formazione dei bambini;le prime nozioni di scienze naturali e le nozioni di diritti e doveri del cittadino.

Le nozioni scientifiche dovevano servire ad introdurre il bambino nella societas rerum; diritti e doveri nella vita statale e nella società civile.

Le nozioni scientifiche entravano in lotta con la concezione magica del mondo e della natura che il bambino assorbe dall'ambiente impregnato di folclore,come le nozioni di diritti e doveri entrano in lotta con le tendenze alla barbarie individualistica e localistica, ch'é anch'essa un aspetto del folclore.

La scuola con il suo insegnamento lotta contro il folclore, con tutte le sedimentazioni tradizionali di concezioni del mondo per diffondere una concezione più moderna,i cui elementi primitivi e fondamentali sono dati dall'apprendimento dell'esistenza delle leggi della natura come qualcosa di oggettivo e ribelle a cui occorre adattarsi per dominarle, e delle leggi civili e statali che sono un prodotto di un'attività umana, che sono stabilite dall'uomo e possono essere dall'uomo mutate per i fini del suo sviluppo collettivo; la legge civile e statale ordina gli uomini nel modo storicamente più conforme a dominare le leggi della natura, cioé a facilitare il loro lavoro, che é il modo proprio dell'uomo di partecipare alla vita della natura per trasformarla e socializzarla sempre più profondamente ed estesamente.

Antonio Gramsci

Educazione ed abitudini.

Educare non vuol dire presentare una volta alla intelligenza le cognizioni utili,ma indurre abitudini,fare acquisire abilità. E' la sentenza aurea di Protagora, che nulla vale, né la scienza senza l'arte, né l'arte(cioé) l'abilità senza la scienza. E' la massima che gli educatori non devono mai dimenticare. E' il principio, la cui trascuranza rende in genere fondamentalmente difettosi i trattati di pedagogia. Non dunque la semplice indicazione delle cose da sapere e da fare, ma l'esercizio che produce l'abito intellettuale e pratico,o quella seconda natura,onde si perfeziona lo sbozzo greggio ed informe dell'uomo senza educazione. Ma se dire Educazione significa dire abitudine,con ciò non si deve intendere che ogni abitudine sia educazione.E' Educazione solo l'abitudine buona e perfezionatrice, come già avvertimmo fino dal principio. L'abitudine buona e perfezionatrice é in genere o negativa o positiva:come avvertimmo già nel precedente Capo, discorrendo dei rapporti tra l'abitudine e l'istinto. E' negativa in quanto contrasta alle tendenze riprovevoli, come quella dell'Egoismo. E 'positiva in quanto impartisce le attitudini di persona civile, di buon cittadino e individuo fornito di speciali abilità utili, decorose, nobilitanti,come porta la nostra definizione della Pedagogia, quali furono da noi indicate nel corso del libro,mostrando in esso anche come l'opera che avvia alla produzione di questi effetti proviene dalla società,dalla famiglia,dagli educatori di professione, dalle maestranze professionali,e dalle istituzioni speciali; mostrando in esso pure che quest'opera consiste nel far contrarre all'individuo le abitudini e le abilità già possedute dalla società i genere e dagli ordini dei cittadini in ispecie:abitudini ed abilitàche non si posseggono per effetto della società e del solo sviluppo spontaneo della vita.

Abitudine ed istinto.

Analogo é il fatto dell'abitudine a quello dell'istinto, come questo é analogo a quello dell'automatismo funzionale.

Si tratta sempre di una disposizione organica atta a determinare una serie di atti in un certo ordine ed ad un certo scopo;una serie di atti che sono della indole delle azioni riflesse, e precisamente di quelle sinergiche o complesse,tantonel senso della contemporaneità, quanto in quello della successione. E si tratta poi anche di una disposizione organica dipendente dalla attività continuata, ossia dall'esercizio. Ma tra ilfatto deell'abitudine e quello dell'istinto, come tra questo e quello dell'automatismo funzionale,che sono analoghi fra loro, esiste però una dfifferenza caratteristica. E la differenza é in ciò, che l'automatismo funzionale é proprio dell'animalità generica,l'istinto é proprio di una specie particolare di animali, l'abitudine é propria dell'individuo. L'attività continuata determina le disposizioni dell'organismo, che sono comuni agli animali, e che quindi sono ereditate dalle specie particolari, nelle quali l'organismo é venuto modificandosi,e per conseguenza anche dell'individuo di una specie. L'attività continuata in una data specie determina le disposizioni istintive proprie di essa, le quali perciò sono ereditate nascendo da ciascun individuo di essa.L'attività continuata dell'individuo determina in esso le disposizioni particolari delle sue abitudini, ereditabili solo, ma in modo solo imperfettissimo, dagli individui singoli generati. La stimolazione conducente alla continuazione nell'animale dell'attività onde proviene l'automatismo funzionale nell'animale in genere, é da cercare nell'ambiente della natura in cui l'animale vive. E così pure quella stimolazione che determina la disposizione istintiva della specie.

La stimolazione conducente alla continuazione delle attività,onde proviene la disposizione dell'abitudine, che noi consideriamo nell'uomo, perchè in esso solo si dà nella forma in senso stretto della parola, proviene dall'ambiente sociale, ossia da quelloche si può chiamare l'ambiente educativo, o atto a determinare abitudini umane o le sue abilità.

L'uomo quindi nascendo eredita, in quanto é un organismo superiore,l'automatismo funzionale comune di questo organismo. Eredita anche gli istinti particolari della specie umana. Eredità gli effetti organici delle abitudini dei genitori.Ma,le abitudini sue propriamente dette, non può averle se non con l'esercizio suo proprio;con quell'esercizio che é determinato principalmente dalla stimolazione del suo ambiente educativo.

Più gli animali stanno in sù nella scala degli organismi, e più sono atti all'acquisto individuale di un abitudine. Ce ne assicura l'esperienza quotidiana ed il fatto dell'addomesticamento, e di quegli ammaestramenti speciali di alcune bestie, che hanno per iscopo di soddisfare con il loro spettacolo la curiosità. Ma nell'uomo l'abilità é senza confronto maggiore che in tutto il resto dell'animalità. E' maggiore in estensione,come anche in qualità: poiché i bruti,anche più vicini all'uomo, non possono assolutamente, per quanto siano esercitati, acquistare quelle abitudini che sono proprie soltanto dell'umanità. Ed é ben naturale,per la ragione che, essendo l'organismo,come diremo sotto, assai più sviluppato, esso solo si presta ad offrire il sostrato anatomico per le disposizioni fisiologiche delle abitudini che sono proprie di esso.

Roberto Ardigò.

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La ragionevolezza settecentesca della Repubblica di Venezia.

Due furono le linee politiche generali che la Repubblica di Venezia perseguì con nitidezza nel '700:la neutralità per quanto riguarda i rapporti internazionali, e la conservazione per quanto riguarda gli assetti istituzionali e sociali interni.

Nella prima metà del secolo, pur se non mancarono le lusinghe a che si schierasse da una parte o dall'altra, la Repubblica rimase neutrale nel corso delle guerre che incessantemente interessarono in lungo ed in largo l'Europa con riflessi anche oltreoceano. Nel 1718, con il trattato di Passarowitz, Venezia chiuse il secolare contrasto con l'impero ottomano e rimase neutrale nel corso della guerra degli austriaci e dei russi contro i turchi tra il 1736 ed il 1739;nei conflitti tra russi e turchi del 1768 e 1774 ed in quelli dei russi ed austriaci contro i turchi del che apparente contraddizione, rispetto a tale politica di neutralità, si potrebbe rinvenire nelle vicende quasi belliche che interessarono Venezia ai cantoni barbareschi nel secondo '700. Si trattava di Stati(Libia, Tripolitania,Algeria) nominalmente ancora vassalli dell'impero ottomano,la cui economia era sorretta dalla guerra di corsa. La Repubblica aveva stipulato con essi dei patti onerosi per garantire la sicurezza delle proprie navi, ma a più riprese(fine anni Sessanta e poi anni Ottanta) quei patti furono rotti per cui le navi veneziane si trovarono a bombardare alcuni porti del Nord Africa come Sfax e Biserta. Furono azioni dimostrative-fra l'altro gonfiate a fini di politica interna- e non si trattò di vera e propria guerra.

Via via che si andò avanti nel secolo,la neutralità veneziana, pur turbata da qualche sconfinamento di eserciti belligeranti, sempre meno apparve giustificata da motivazioni opportunistiche e contingenti e sempre di più,invece, apparve giustificata come una sorta di "ragionevolezza" di Stato, una sorta di filosofia della vecchi Repubblica. In concreto, tale politica di pace mostrò di conferire resistenza ad uno stato debole, conscio di essere tale, consentì di riassorbire gli sconquassi finanziari delle guerre seicentesche e garantire standard di vita migliori che altrove; consentì spazi alla vita economica, sociale e culturale più ampi; consentì il fissarsi di elementi di mentalità collettiva(sia tra i governanti che trai governati) intrisi di pacificità se non di pacifismo, elementi che sono rinvenibili in certi umori di fondo delle migliori espressioni artistiche della Venezia settecentesca. Una struttura dello Stato veneziano chiamata ad attivarsi grandemente per la gestione della neutralità fu quella della diplomazia. Il lavoro degli ambasciatori veneziani,nel complesso, fu buono fino alla fine del secolo. Si vedano, per esempio, i dispacci e le relazioni dei tre ultimi ambasciatori a Parigi,Almorò Pisani,Antonio Capello ed Alvise Querini, i quali,tra il 1787 ed il 1797, descrissero con grande intelligenza politica(avendolo persino previsto) lo scoppio della rivoluzione del 1789 e le varie fasi dalla Costituente all'esecuzione di Luigi XVI, al Terrore, al Direttorio, fino agli sviluppi che avrebbero travolto anche la Repubblica Veneta. Del resto, la diplomazia veneziana aveva una grandissima tradizione. Il servizio diplomatico era stato organizzato per tempo(XIV-XV secolo). Gli ambasciatori erano membri del corpo patrizio,o,nelle sedi minori, membri dell'alta burocrazia(corpo dei 'segretari'). Sedi importanti erano Parigi, Vienna , Madrid, Roma ,ma soprattutto Costantinopoli(l'ambasciatore in quella sede era chiamato "bailo"). Con il governo gli ambasciatori scambiavano frequentissimi "dispacci"(talora cifrati) e, alla fine della missione,presentavano delle "relazioni" a schema abbastanza formalizzato in cui davano ampi rendiconti sulle istituzioni,la storia,la geografia,l'economia,la società,le politiche estere ed interne, dei paesi in cui si erano recati.

I loro dispacci e le loro relazioni sono ancora oggi importanti non solo per la storia dello Stato veneto, ma anche per la storia dell'Europa e del Mediterraneo.

Ancora sulle ingiurie verso il docente Mecozzi Enrico che circolano a Grottammare.

Tale Gianfranco Trionfi nei pressi del Bar Stazione di Grottammare mi indicava qualche mese orsono e pronunciava il nome Dupré.

Il docente Mecozzi siccome già ingiuriato da anni(e precisamente dal 2008) di avere ucciso donne e bambini e di essere una spia inglese intendeva che tale Trionfi volesse intendere che il sottoscritto fosse francese e che avesse ucciso una donna. Ma risulta che né lo scultore senese Giovanni Dupré né il pittore francese Julien Dupré fossero uccisori di donne e spie francesi per cui l'intenzione calunniosa di Trionfi faceva un buco nell'acqua.

Per cui non solo il docente Mecozzi viene tacciato da un infima minoranza di compaesani di essere un assassino,ma anche una spia francese. Si rimanda al mio blog "Produrre l'oro".

Noi condanniamo tutti gli sporchi servizi segreti del mondo,meno i legittimi servizi repubblicani italiani che rispettano la legge sui servizi.

Pace

Gli uomini veramente superiori delle generazioni passate hanno riconosciuto l'importanza degli sforzi per assicurare la pace internazionale. Ma ai nostri tempi lo sviluppo della tecnica ha fatto di questo postulato etico una questione di esistenza per l'umanità civilizzata di oggi e la partecipazione attiva alla soluzione del problema della pace é considerata una questione di coscienza che nessun uomo di coscienza può ignorare. Bisogna rendersi conto che i potenti gruppi industriali interessati alla fabbricazione delle armi sono, in tutti i paesi, contrari al regolamento pacifico delle controversie internazionali e che i governanti non potranno realizzare questo scopo importante senza l'appoggio energico della maggioranza della popolazione.

In questa epoca di regimi democratici,la sorte dei popoli dipende dai popoli stessi; questo fatto deve essere presente allo spirito di ciascuno in ogni momento.

Albert Einstein.

Nel Paese c'é una situazione pastosa. Le acque si intorbidano sempre di più. Emerge l'inadeguatezza del governo, la mancanza di autorevolezza e credibilità internazionale ma non si vede ancora un'opposizione capace di offrire un'alternativa. C'é molto da lavorare ancora su questo. La spinta delle masse in una direzione democratica e riformista può dare un canale, un alveo dove far scorrere le acque ed unificare i vari affluenti. Forse non sarebbe sbagliato pensare allo svolgimento di una Convenzione nazionale di programma di un insieme di forze, non solo politiche, che se non vogliono definirsi di centrosinistra, sicuramente si possono ritrovare nella idea di uno schieramento di "Coesione nazionale" tra tutte le opposizioni e che, senza pretendere di livellare giudizi e posizioni, consenta però di confrontarsi sul piano pubblico oltre il ping pong quotidiano ma in campo aperto, e di apprezzare i punti di distanza e convergenza. "Coesione nazionale" contro un governo che tutte le opposizioni attuali, riconoscono come portatore di un programma divisivo sia sul piano sociale che territoriale.

Mercoledì 15 novembre 2023, Roberto Morassut,parlamentare e membro della Direzione Nazionale del Partito Democratico,Vicepresidente della Fondazione Giacomo Matteotti.

VIVA IL MODELLO DI NEUTRALISMO COSTARICANO.

VIVANO LA PACE ED IL LAVORO.

Lottare per preservare l'arte italiana.

Qual'é l'arte italiana assolutamente specifica del nostro paese e solo del nostro paese?E' l'arte della ceramica italiana.

Bisogna che la scuola insegni l'importanza della ceramica di Castelli,la ceramica Ginori,la ceramica Capodimonte,la ceramica ascolana, la ceramica di Deruta, la ceramica di Gualdo Tadino e la ceramica di Caltagirone. Per quanto riguarda la pittura bisogna che si promuova lo studio di Basilio Cascella,di Giovanni Segantini, il primo Guttuso,Carlo Levi,Mario Mafai,Antonio Mancini e Gino Bonichi,detto Scipione. Per quanto riguarda la scultura c'é la figura del partigiano Augusto Murer,Francesco Messina,Minguzzi con i suoi galli.

MORTE ALL'IMPERIALISMO AMERICANO, AL COLONIALISMO FRANCESE E BRITANNICO,ALL'ASSE EUROPEO FRANCO-TEDESCO. SI AD UN PROGETTO DI PIENA INTEGRAZIONE ED INTERDIPENDENZA EUROASIATICA CON LA RUSSIA,LA CINA E L'INDIA. SI AD UN ITALIA SOVRANA E NEUTRALE.

IL RAPPORTO GIURIDICO.

Le relazioni umane possono essere di vario genere: possono ispirarsi all'affetto, al sentimento, all'amicizia,all'interesse,alla convenienza, ad esigenze culturali, ecc. Ognuno avverte istintivamente la differenza che passa tra le relazioni accennate e quella che passa tra me ed il mio debitore. Questa relazione é regolata dal diritto(oggettivo) che attribuisce a me il potere di pretendere il pagamento del debito(diritto soggettivo) e pone a carico del mio debitore il dovere di pagare. IL rapporto giuridico é appunto la relazione tra due soggetti, regolata dal diritto(oggettivo). Un breve cenno sui soggetti. Soggetto attivo é colui a cui l'ordinamento giuridico attribuisce il potere(o diritto soggettivo)(per esempio quello di pretendere il pagamento). Soggetto passivo é colui a carico del quale sta il dovere(per esempio di pagare). Quando si vuole alludere alle persone tra le quali intercorre un rapporto giuridico ( per esempio per effetto di un contratto), si usa l'espressione "parti". Contrapposto al concetto di parte é quello di terzo( questa denominazione deriva dal fatto che negli esempi scolastici le parti venivano designate con i numerali "Primus" e "Secundus"; la persona estranea al rapporto veniva, perciò, chiamata "Tertius"). Terzo é in genere chi non é parte o soggetto di un rapporto giuridico.

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Morte allo sporco mondo dei servizi segreti di tutto il mondo,compresi i servizi deviati italiani, Vivano i legittimi servizi democratici italiani che rispettano la legge sui servizi.

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